Pagamenti elettronici: obbligo di bancomat per tutti, stangata ai negozianti

Il governo stanga i negozi con la "multa dei Bancomat" per gli esercizi commerciali senza POS. Nella legge di Bilancio, i negozianti senza POS devono pagare 30 euro di sanzione, e questo vale anche per gli esercenti che rifiutano i micropagamenti con le carte di credito.

Pagamenti elettronici: obbligo di bancomat per tutti, stangata ai negozianti

Si stanno per materializzare i peggiori incubi per gli esercenti di commercio. Nella Legge di Bilancio 2018, che sarà varata oggi, la norma prevede che – a partire dal prossimo gennaio – sarà introdotta una sanzione pari a 30 euro quando un esercizio commerciale non accetterà un pagamento tramite carta di credito o bancomat.

Riassunto in poche parole, gli esercenti di commercio saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite POS anche al di sotto della cifra di 5 euro, pena la “salata” multa. Questa introduzione legislativa è sempre stata presentata come un’innovazione del sistema economico ed un miglioramento dello stile di vita dei cittadini, ma in realtà si tratta di fare entrare in vigore la piena vigenza dello Stato di polizia fiscale.

La moneta elettronica è assolutamente tracciabile e questo consente all’Agenzia delle Entrate sia di sapere l’incasso effettivo incasso degli esercenti, sia il controllo delle spese dei privati contribuenti, ovvero se esse siano commisurate al reddito dichiarato annualmente.

Per invogliare commercianti e consumatori, la legislatura sta lavorando su due fronti: per i consumatori l’ipotesi è un piccolo sgravio fiscale per chi usa le carte di credito o il bancomat, mentre per i commercianti a dotarsi dei POS saranno fissate le commissioni massime sui pagamenti elettronici allo 0,2% del valore della transazione per i bancomat, allo 0,3% per le carte di credito. Non ancora accertato che si introduca un credito di imposta per le spese sostenute per dotarsi di POS.

In previsione c’è però di continuare ad esonerare dall’obbligo benzinai e tabaccai, dato che questi esercenti fungono da agenti della riscossione riversando direttamente le accise all’erario. Ancora non vi è chiarezza su come dovranno adeguarsi i liberi professionisti che emettono fattura al proprio studio e non al cliente.

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