Oxfam: c’è un 1% della popolazione che è più ricco del restante 99%

La Ong britannica Oxfam ha diffuso il suo ultimo rapporto intitolato “Un’economia per il 99%”. Il nome fa leva sulle disuguaglianze mondiali, dove l’1% della popolazione più ricca dispone di un patrimonio maggiore del restante 99%.

Oxfam: c’è un 1% della popolazione che è più ricco del restante 99%

Oxfam, una delle più importanti confederazioni internazionali che hanno a cuore i progetti di sviluppo e aiuto umanitario, come ogni anno prima del World Economic Forum di Davos ha diffuso il suo rapporto incentrato sull’economia e sulla ricchezza mondiale.  

Secondo l’ong britannica, l’odierno sistema economico favorisce l’accumulo di risorse nelle mani di pochi eletti. Il patrimonio di questa élite di superprivilegiati crescerebbe a dismisura, a tutto discapito dei più poveri. Non è quindi un caso che il rapporto diffuso da Oxfam sia stato intitolato “Un’economia per il 99%”, in quanto stando ai dati attualmente in possesso, dal 2015 l’1% più ricco della popolazione mondiale detiene una ricchezza superiore al restante 99%.

Un altro dato a supporto delle disuguaglianze presenti a livello globale, riguarda la ricchezza posseduta dagli otto uomini più ricchi del mondo. Questo gruppo ristretto di persone possiede 426 miliardi di dollari, ossia la stessa cifra detenuta dalla metà più povera del nostro pianeta, rappresentata da 3,6 miliardi di persone. Secondo quanto riportato dalla rivista Forbes, gli otto paperoni sarebbero in ordine Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffet, Carlos Slim, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison e Michael Bloomberg.

Anche la situazione italiana non si discosterebbe più di tanto da quella predominante a livello mondiale. Nel nostro paese l’1% della popolazione più facoltosa avrebbe tra le mani il 25% della ricchezza nazionale.

Non è quindi un caso che il documento di denuncia sia stato presentato al Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera. Secondo molti, il simposio altro non sarebbe che un ritrovo dove conciliare le esigenze economiche della parte più ricca del pianeta. Il rapporto è stato quindi accompagnato da una petizione rivolta ai governi, che dovrebbero prendere una serie di provvedimenti volti ad ottenere un drastico cambio di rotta. Si richiede così lo stop alla concorrenza fiscale al ribasso, e la promozione di uno sviluppo orientato non solo in base al Pil, ma anche su indicatori di benessere dei cittadini.

Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, ha così voluto ricordare quanto sia “osceno che così tanta ricchezza sia nelle mani di una manciata di uomini, e che gli squilibri nella distribuzione dei redditi siano tanto pronunciati in un mondo in cui una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno”. Per il futuro non c’è da star tranquilli, in quanto “i mega Paperoni dei nostri giorni si arricchiscono ad un ritmo così spaventosamente veloce che potremmo veder nascere il primo trillionaire (ovvero un individuo con risorse superiori ai mille miliardi di dollari) nei prossimi 25 anni”.

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