Vi ricordate Mario Monti intervistato dalla Gruber? No? Vi rinfreschiamo la memoria con un piccolo ma succulento frammento di quella puntata di Otto e Mezzo (trovate il video qui sotto).
L’allora presidente del Consiglio, non eletto ma appoggiato bipartisan da destra e sinistra per fare il lavoro “sporco” al posto loro, si lancia in una previsione “ottimistica”. Il succo del discorso è “Se fate quello che vi sto imponendo io per conto Troika, ci sarà una ripresa del 10% della produttività e del Pil”.
Una stima corretta probabilmente, se ci fosse stato però il segno meno davanti. La cura Monti ci ha regalato un calo del Pil considerevole e l’aggravamento di una recessione che sta galoppando senza sosta, grazie alle politiche di consolidamento fiscale (austerity) e all’adozione di una moneta sbagliata (tranne che, per il momento, per la Germania).
Insomma, per risolvere i problemi si aggravano. Se non fosse una cosa tragica, col suo strascico di morti, fallimenti e perdita di diritti, potrebbe sembrare quasi… zen. “Aumento la recessione per farti uscire dalla recessione”, una di quelle cose controintuitive da economisti (bocconiani), e siccome lui è “credibile”, allora fidiamoci.
I risultati si sono visti.
Ma una logica forse c’era. O più di una. Ci sono autorevoli economisti secondo cui il lavoro di Monti è stato quello del “garzone di bottega che riscuote i sospesi per i creditori”. Esteri, s’intende.