Michael Hudson: dal governo degli Stati al governo delle Banche

L'economista statunitense Michael Hudson su statocrazia e bancocrazia.

Michael Hudson: dal governo degli Stati al governo delle Banche

L’economista statunitense Michael Hudson su statocrazia e bancocrazia.

Michael Hudson è un economista statunitense, professore emerito di Economia presso l’Università del Missouri-Kansas City (UMKC). Analista e consulente finanziario a Wall Street, presidente dell’Institute for the Study of Long-term Economic Trends – ISLET). Lo abbiamo visto in Italia alla prima conferenza sulla Modern Money Theory (Teoria Monetaria Moderna), a Rimini il 24-25-26 febbraio 2012 e organizzata dal giornalista Paolo Barnard.

Michael Hudson è redattore di un blog economico, che potete consultare qui.

Secondo Hudson che il potere del mondo finanziario è tale per cui si trova ad influenzare le scelte dei governi, in Europa come negli Usa, spingendo verso il ridimensionamento del comparto produttivo degli stati.

La convivenza forzata tra il profitto finanziario ed economia reale si rivela fatale per quest’ultima. La finanza, infatti, trae vantaggio dall’economia reale dall’estrazione di quanta più ricchezza possibile da industria, lavoro, tasse, interessi, acquisizioni di beni pubblici… e non dall’utilizzo dei capitali per incrementare/migliorare la produzione (beni e servizi) sul lungo periodo.

Per Hudson, inoltre, un grave effetto di tale processo è quello di far lievitare il debito, togliendo in modo pericoloso sempre più ricchezza all’economia reale (industria, lavoro, produzione). Debito che diventa non pagabile. A questo punto gli stati si trovano nella situazione di provvedere al salvataggio dei creditori “parassitari” (finanza, banche commerciali) a danno dei debitori che sono messi nelle condizioni di essere insolventi.

(fonte: calale YT di RainbowTRW).

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