Manifestazione di commercianti e artigiani a Roma contro la crisi

Proteste di artigiani e commercianti esasperati dalla crisi, chiedono la riduzione delle tasse sul lavoro e lo snellimento della burocrazia. Oltre 40.000 imprenditori chiedono a gran voce "Aiuto, non ce la facciamo piĂą"!

Manifestazione di commercianti e artigiani a Roma contro la crisi

Da tempo oramai soffocati dalla crisi, sempre in combutta con pratiche burocratiche e tassazione alle stelle, stamattina commercianti, artigiani e piccoli imprenditori si sono dati appuntamento a Roma per gridare la loro esasperazione. Non vogliono miracoli, vogliono semplicemente piĂą giustizia ed equitĂ  nelle tasse, e riconoscimento dei loro diritti di lavoratori.

Alla manifestazione hanno aderito migliaia di persone, provenienti da tutta Italia, che si sono unite per esprimere il loro dissenso di fronte a quello che succede ogni giorno, alla attività che abbassano le saracinesche, alle persone che cadono in depressione perché non ce la fanno più. Le piccole ma anche le medie imprese hanno dato fondo a tutte le loro risorse per resistere e non abbattersi di fronte alla diminuzione delle commesse, ma a complicare le cose si aggiungono anche le pubbliche amministrazioni, che continuano a non rimborsare i pagamenti verso le imprese.

Una situazione stagnante, che ha portato alla chiusura di oltre 300 mila imprese solo nel 2013, mettendo a dura prova le possibilità economiche e la pazienza dei lavoratori, e che rischia di esplodere. Confcommercio, Confartigianato, Cassartigiani sostengono l’azione dei lavoratori, invitandoli a non desistere e a chiedere il diritto di lavorare senza costrizioni, perché non si può immaginare di stare in una nazione senza imprese. Perché il grande salto di qualità del passato che ha fatto l’Italia è stato proprio grazie alle piccole e medie imprese, che con grande spirito di sacrificio e passione hanno dato vita a prodotti unici e inimitabili, che il mondo intero ci invidia.

Adesso si sono stancati, e da stamattina aspettano una convocazione dal nuovo premier Renzi, per dirgli che così non si può andare avanti, e urge una soluzione che dia respiro a tutti i possessori di partita iva, perché fondare un’impresa deve essere motivo di orgoglio per la nazione, e anche lo stato deve fare la sua parte per agevolarne la crescita.

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