Standard&Poor’s taglia ancora il rating.
Da BBB+ a BBB: Standard&Poor’s abbassa il rating dell’Italia, dopo che già a marzo Fitch aveva bocciato l’economia nazionale. Non si tratta a dir la verità di una sorpresa, visti i dati negativi dell’economia e le previsioni negative di tanti commentatori economici.
L’Italia si trova ora vicina a quello che viene definito in gergo un posizionamento “spazzatura”.
Le stime sul Pil per il 2013 scendono da -1,4% (marzo) all’attuale -1,9, in linea con il -1,8% pronosticato dal FMI. La “cura Monti” da un certo punto di vista sta dando i suoi frutti, se l’obiettivo era ridimensionare la forza produttiva italiana, e la “cura Letta” finora si muove sulle stesse coordinate di consolidamento di un trend negativo.
Il presidente del Consiglio parla di una realtà economica complessa, che anche a livello internazionale presenta problemi tutt’altro che risolti.
Nonostante gli sforzi e il l’ottimismo dimostrato dall’esecutivo, le previsioni sulla crescita e sulla ripresa dell’Italia continuano ad essere da più parti negative e appare sempre più palese come le misure così dette di consolidamento fiscale (austerity) non funzionino da nessuna parte in Europa.
Sempre Standar&Poor’s prevede un debito al 129% per il 2013 ed è probabile che nel corso dell’anno il rating si abbassi ulteriormente.