Italia: i segnali della depressione economica

Alcuni dati riassuntivi sulla situazione economica dell'Italia: non c'è da stare allegri, ma informarsi un po' alla volta.

Italia: i segnali della depressione economica

Alcuni dati riassuntivi sulla situazione economica dell’Italia: non c’è da stare allegri, ma informarsi un po’ alla volta.

Un articolo pubblicato su Trend-online di Francesco Simoncelli ci aiuta a sintetizzare la situazione economica italiana, in bilico su di uno strapiombo depressivo.

L’Italia, come la Grecia, ha intrapreso la strada dell’austerità, agendo in modo da favorire l’aggravarsi della crisi, nonostante le politiche sbandierate dal Governo vengano offerte ai cittadini come risolutive.

L’Italia è a rischio depressione economica. Ecco alcuni segnali da non sottovalutare.

Tasso di disoccupazione al 12,2%, in progressiva ascesa;

Tasso di disoccupazione giovanile al 38,5%, in progressiva ascesa;

134 punti vendita chiudono ogni giorno;

Contrazione dell’economia nazionale da sette trimestri consecutivi;

Proiezione della riduzione del Pil nel 2013, -1,8% (ultimamente queste proiezioni vengono spesso riviste al ribasso);

Produzione industriale in diminuzione da 15 mesi consecutivamente;

Produzione industriale diminuita di un quarto dal 2008;

Gli italiani in condizione di povertà assoluta sono raddoppiati negli ultimi due anni;

Rapporto debito-Pil al 130% circa, in aumento a causa delle politiche di consolidamento fiscale;

Possibile necessità di un piano di salvataggio dell’Unione Europea nei prossimi mesi.

 

Sappiamo che una tale situazione ha un impatto anche sulla prospettiva di rimanere in Italia a vivere: moltissimi giovani stanno emigrando, anche da Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda, insomma, dalla parte europea più colpita dalla crisi.

Molte voci autorevoli stanno cercando di informare la cittadinanza e di fornire strumenti di comprensione utili a mettere a fuoco le possibili soluzioni politiche ed economiche all’attuale crisi.

 

Solidarietà con i lavoratori italiani ed europei oppressi dalla crisi.

 

 

 

 

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