Italia: debito pubblico al 130,3%

Sale ancora il debito pubbico italiano, ma non lasciatevi ingannare da visioni moralistiche della spesa dello stato.

Italia: debito pubblico al 130,3%

Secondo l’Eurostat, nel primo trimestre del 2013  il debito pubblico italiano arriva a 130,3%, in vistoso aumento rispetto al trimestre precedente (127%).

Vicino all’Italia ci sono: Grecia (160,5), Portogallo (127,2%), Irlanda (125,1%) Belgio (104,5%). Le impennate maggiori sono state quelle di Irlanda (+7,7 punti percentuali), Belgio (+4,7 punti) e Spagna (+4 punti), Cali consistenti invece  in Lettonia (-1,5 punti), Danimarca (-0,8 punti) e Germania (-0,7 punti).

Quello dell’Italia sembra un dato allarmante in assoluto, soprattutto se si pensa alla visione moralmente negativa legata al debito pubblico che si è diffusa nel corso degli anni, soprattutto in relazione all’ideologia del debito basso (e dell’inflazione bassa) che ha caratteriazzato la formuazione dei cosidetti parametri europei.

Non sembra che tali prametri trovino alcun fondamento nella teoria economica, ma corrispondono piuttosto alla visione del continente dei paesi con maggior potere politico/decisionale, Germania su tutti.

Il debito pubblico è un dato che va visto nel panorama delle politiche economiche degli stati ed è in relazione con l’andamento del Pil. Ovviamente uno dei propositi degli ultimi due governi nazionali era di abbassare il debito, considerato insistenibile. Ma farlo con politiche recessive (pro-cicliche rispetto alla crisi) diminuisce il Pil e fa aumentare il debito.

E così sarà in futuro se non si inverte la tendenza (cosa impossibile nel quandro delle politiche economiche europee).

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