Inps: Boeri e le baby pensioni, il fardello dei giovani

Le baby pensioni rappresentano un rischio per i conti dell’Inps? Il sistema pensionistico attualmente resta comunque stabile, questo è quanto affermato dal presidente dell’istituto. Il problema per i giovani sussiste.

Inps: Boeri e le baby pensioni, il fardello dei giovani

Il bilancio dell’Inps secondo la relazione della Corte dei Conti potrebbe correre dei seri rischi in un prossimo futuro. Il patrimonio dell’Inps è già risultato negativo nel 2015. Infatti, in quell’anno si è avuta una chiusura contabile con un risultato economico di esercizio negativo di 16,3 miliardi.

Attualmente, il presidente dell’Inps rassicura sulla stabilità del sistema ritenendolo sostenibile. Dichiarandolo il sistema che altri paesi vorrebbero adottare. Questo è quanto ha affermato Tito Boeri, in un videomessaggio trasmesso al Friuli Future Forum di Udine allestito dalla Camera di Commercio.

Purtroppo, i costi delle baby pensioni non sono stati programmati verso il futuro. Non si è valutato di quanto avrebbero potuto compromettere il bilancio dell’Istituto nel tempo. Non si è accertato di quanto le baby pensioni avrebbero potuto incidere negli anni sul debito pubblico.

“Troppo spesso – ha dichiarato Boeri – si è intervenuti guardando solo ai costi dell’immediato e non alle conseguenze di lungo periodo, che sono poi quelle che interessano ai giovani”.

Il presidente dell’Inps sempre parlando delle baby pensioni, ribadisce il concetto che, in un primo momento non furono un peso per il bilancio dell’Inps. Purtroppo oggi, restano il fardello che si farà sentire con il tempo influenzando di molto il debito pubblico. Un problema che investirà i giovani di oggi che rischiano di non vedere la pensione prima dei settant’anni. 

Le baby pensioni – spiega ancora Boeri – “ci hanno lasciato in eredità un peso molto molto forte, determinando gran parte del debito pubblico. È importante dunque che si discuta di queste cose”.

Altro tasto dolente resta la disoccupazione giovanile. Infatti, Tito Boeri dichiara mancano le competenze necessarie nel campo lavorativo. Il sistema universitario non riesce a mantenere il passo con l’innovazione, creando uno squilibrio nel settore.

Manca in Italia la formazione professionale. “I problemi dei giovani – spiega Boeri – nel mercato del lavoro dipendono da un sistema educativo non adeguato, regole d’ingresso penalizzanti e un atteggiamento sbagliato rispetto alla scelta dell’Università”.

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