Indebitati fino al collo. Un italiano su tre deve rimborsare 360 euro

Gli italiani sfiorano il sovraindebitamento. I consumatori devono rimborsare il 25% del proprio reddito per un importo mensile pari a circa 360 euro. I prestiti rappresentano lo strumento per fronteggiare i tanti imprevisti.

Indebitati fino al collo. Un italiano su tre deve rimborsare 360 euro

Il Crif attraverso un’analisi redatta per il 2016, ha portato in evidenza che circa il 46,4% degli italiani, ha in quell’anno dovuto versare un rimborso pari a 360 euro al mese.

Gli italiani sono risultati indebitati con finanziamenti attivi pari al 25% del reddito complessivo, sfiorando il limite del 33% previsto per il sovraindebitamento.

Lo studio ha evidenziato che gli italiani richiedono sempre più frequentemente finanziamenti. Dalla nota del Crif è emerso che in Italia circa il 34,6% della popolazione ha stipulato un contratto rateale di credito attivo, rimborsando una rata di circa 360 euro mensili. Gli stessi soggetti attivi nel credito devono progressivamente rimborsare rate predisposte per il futuro destinate a estinguere i contratti di finanziamento per un importo pari 34.462 euro (+0,6%).

Quando si rischia il sovraindebitamento?

Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc, ha evidenziato che l’impatto di un finanziamento sul singolo consumatore è pari al 25%, mentre diminuisce del 12,5% se si considera una famiglia con doppia mensilità. Resta una somma alta, perché corrisponde comunque a tre mensilità nell’arco dell’anno.

Di sicuro la gestione familiare è messa a dura prova da situazioni critiche che coinvolgono spesso tante famiglie. Costrette a fare i conti non solo con stipendi bassi, ma anche, con imprevisti come: perdita del lavoro, malattie, crisi familiari e così via. Dall’analisi è emerso che circa un terzo della popolazione italiana si trova di fronte a un sovraindebitamento, poiché vicine alla soglia del 33% del reddito disponibile.

Concludendo secondo adocnazionale il presidente dell’Adoc – ha dichiarato – “Crediamo pertanto che sia necessario intervenire sulla base reddituale, aumentando le entrate disponibili per le famiglie. Oggi le famiglie italiane possono contare su entrate inferiori in media del 20% a quelle di un’analoga famiglia europea. Con redditi così limitati è inevitabile dover ricorrere ai finanziamenti, con tutti i rischi connessi”.

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