Eurispes ha pubblicato il Rapporto Italiano 2017. Il 48,3% delle famiglie fatica nel far quadrare il bilancio mensile. La flebile ripresa economica non è servita a molto.
Troppo il divario tra chi si sente abbastanza povero (21,2%) e chi si considera molto povero (3%). Dati importanti che mostrano una povertà che lentamente dilaga. Ecco le cause principali descritte dal Rapporto Eurispes:
- perdita di lavoro (76,7%)
- separazioni o divorzi (50,6%)
- malattia personale o familiare (39,4%)
- gioco d’azzardo (38,7%)
Le famiglie italiane sono ridotte ad un susseguirsi di tagli: lascia riflettere il dato relativo ai tagli per le spese mediche (38,1%); la maggior parte dei tagli riguarda i ( (70,9%), viaggi e vacanze (68,6%), estetista, parrucchiere e articoli di profumeria (66,2%).
A pagare il conto della crisi familiare anche gli animali domestici, per i quali è calato l’acquisto di cibo e di cure mediche. Si riduce di circa il 10% la percentuale degli italiani che hanno un animale da compagnia in casa.
Ci si indebita soprattutto per pagare il Fisco e le Banche: circa il 28% delle famiglie italiane ha richiesto un prestito alla banca, concesso solo al 7,8% dei richiedenti.
I motivi descritti dal Rapporto Eurispes, per cui le famiglie procedono ad avviare una procedura di finanziamento sono diversi:
- richiesta di un mutuo (46,8%)
- saldare l’ammontare dei debiti accumulati (27,6%)
- saldare i prestiti contratti per vari finanziamenti o altre banche (17,9%)
- debiti contratti per cerimonie (17,9%)
Tempi difficili per i giovani italiani, troppo spesso la tattica migliore per fronteggiare la crisi è tornare a casa. Far fronte al pagamento dell’affitto o tener testa ad un mutuo contratto per l’acquisto di una casa, oggi risulta molto difficile. In alcuni casi, la scelta più logica per i giovani è fare marcia indietro e tornare con i genitori.
A tavola con il Made in Italy
Eurispes ha redatto un prospetto dei consumi alimentari, dal quale emerge che gli italiani prediligono i prodotti Made in Italy (74,1%), favorendo i prodotti a km zero (59,3%), puntando sulla qualità prodotti a marchio Dop, Igp, Doc (53,1%), mentre sempre più attenzione viene rivolta al consumo di frutta e verdura di stagione (80,4%).