Codacons ammette che i saldi invernali sono partiti con un calo del 5%

Secondo Carlo Rienzi anticipare l'inizio degli sconti al 3 gennaio non è servito a molto. Le vendite sono partite con un calo del 5% e a risentirne maggiormente sono i piccoli negozi e soprattutto quelli che sono in periferia

Codacons ammette che i saldi invernali sono partiti con un calo del 5%

L’avvio dei saldi non ha registrato i risultati sperati, e la prima giornata è partita senza botto. Lo stesso Codacons a malincuore ha affermato: “Non si è registrata alcuna impennata delle vendite”. Al contrario, è emerso invece una grande attenzione e molta cautela da parte dei consumtori nel fare gli acquisti.  Anzi, il Codacons aggiunge: “Buono l’afflusso presso outlet e centri commerciali ma le vendite, nella prima mattinata di saldi, appaiono in calo mediamente del 5% nelle grandi città rispetto alla partenza dei saldi 2014″.

Il presidente Carlo Rienzi ha avanzato un’osservazione: “Anticipare l’avvio degli sconti al 3 gennaio non è servito a molto. Ancora una volta il comportamento dei cittadini è improntato alla massima cautela. Si esce, si osservano le vetrine ma ancora non si compra. Segno che i consumatori puntano ad acquisti mirati, limitati da un budget per i saldi sempre più ristretto a causa della crisi economica”.

Ogni anno è sempre la solita storia e a soffrire maggiormente della crisi e della poca disponibilità di denaro sono i piccoli negozi e soprattutto quelli collocati nelle periferie che sono meno frequentati dalla gente che magari preferisce andare in centro o nei centri commerciali.  La situazione è meno grave per gli outlet e per le boutique dell’Alta moda, che vantano una vasta clientela fatta anche di turisti che intendono spendere in capi griffati. E’ grazie a loro che il tono delle vendite viene mantenuto alto e così anche i fatturati che contribuiscono a incrementare l’economia italiana.

Si credeva che anticipando i saldi qualcosa si sarebbe mosso, ma era già quasi scontato che la vendita sarebbe stata lenta, considerate le spese che hanno avuto gli italiani negli ultimi tempi, tra tasse e prelievi fiscali di ogni tipo. Quello che rimane alla gente nelle tasche non è abbastanza per poter affrontare acquisti di ogni genere. E’ per questo che la gente riflette su cosa deve comprare, e spende con oculatezza pensando al domani. Con la prospettiva di un futuro incerto fare compere diventa superfluo e a risentirne ovviamente sono le attività commerciali, che vedono sfumare i loro guadagni ogni giorno che passa.

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