Azioni Ryanair in vendita: 7 fondi vendono. Motivi etici?

Il dubbio deriva dalle varie questioni giudiziarie derivanti da contratti di lavoro, Michael O'Leary replica secco: "Sono idioti. Il titolo ha guadagnato il 10% da inizio anno".

Azioni Ryanair in vendita: 7 fondi vendono. Motivi etici?

Azioni della Ryanair vendute da sette fondi pensione europei per un valore di circa 300 miliardi. Il motivo riguarderebbe – principalmente – lo scetticismo che ruota intorno alle varie questioni giudiziarie, derivanti dai contratti di lavoro della Ryanair.

Michael O’Leary, nel merito della questione – replica secco – “Sono degli idioti. Noi non abbiamo nessuna vertenza con i dipendenti. Anzi. Abbiamo ottime relazioni. Il titolo ha guadagnato il 10% da inizio anno”.

Come riportato dalla repubblica, a essere coinvolti sono: Atp uno dei più autorevoli fondi danesi e Folksam un noto investitore svedese. Il giro investe anche Baile Gifford ed Hermers Eos, uno dei più importanti proxy advisor in Gran Bretagna.

A tirare la corda, pare siano stati i fondi pensione di Copenhagen, infatti, Pka ha espresso i motivi etici, per cui hanno venduto le azioni della low-cost irlandese. In particolare, si è soffermato sul concetto di puntare su investimenti responsabili, che onorino tutti “i paletti”, compresi quelli lavorativi. Considerato, quindi, i rapporti tra la Ryanair e i lavoratori della Danimarca e della Francia, dopo aver valutato tutte le varie controversie sui diritti lavorativi, hanno optato per rinunciare a investire nella società in questione.

Le vicende processuali che hanno coinvolto la Ryanair partono dal 2013, allora fu la Francia ha richiedere una penale di circa nove milioni, per far assumere i propri dipendenti in un contratto collettivo adeguato. Nel 2015, un tribunale danese, impose alla società Ryanair di stipulare un regolare contratto con i dipendenti danesi.

Oggi i voli della Ryanair continuano su Copenhagen, ma gli aerei si trovano nella base di Kaunas, in Lituania, per scansare sequestri, nel frattempo la società, ha provveduto ad avviare un ricorso alla Ue.

La Ryanair ha dichiarato che provvederà a richiedere non solo la restituzione alla Francia dei soldi che ha versato (9 milioni), ma con aggiunta degli interessi per circa 15 milioni. Considerato, che la Corte di Giustizia europea in una sentenza di un caso analogo a quello francese, ha fatto prevalere le ragioni espresse da una compagnia di crociere tedesca A-Rosa.

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