Se ne parla ormai da molti anni dell’ipotesi di abolire il bollo auto, considerata dai più una tassazione ingiusta, ed è stato uno dei cavalli di battaglia del centro destra nelle ultime elezioni. Era tornato su questo punto il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in vista della legge di stabilità scorsa, affermando che una manovra sul bollo auto “farà felici gli italiani”.
Anche il Premier Renzi, ora, sembra essere della stessa opinione. Quello che spaventa di più il governo, però, sarebbe il deficit che verrebbe a crearsi e che sarebbe a carico delle regioni: si parla infatti di quasi 6 miliardi di euro che le regioni dovrebbero recuperare in qualche altro modo.
Nonostante queste barriere, il Premier ha intenzione di introdurre l’abolizione del bollo auto inserendola nella prossima legge di stabilità e, in caso ci fossero problemi, comunque entro la fine della legislazione. Il bollo auto, insieme all’Irpef; sarebbero le due tasse da eliminare al più presto, ma ciò rappresenterebbe davvero un duro colpo per le amministrazioni regionali che dispongono di queste due entrate per le spese extra sanitarie che vanno dal sociale al lavoro, ai trasporti, alle infrastrutture.
E’ quindi proprio da parte dei governatori regionali, che il Governo potrebbe incontrare la maggiore resistenza nell’abolire queste due imposte. Il Governo, quindi, dovrà essere disposto a garantire, come nel caso dei comuni con l’Imu, il rimborso della mancata riscossione delle due tasse, che gli italiani negli anni hanno imparato ad odiare.
Infatti il bollo auto è una delle tasse percepite dal popolo italiano come ‘odiosa’ che, sommata all’RC Auto, rende il settore automobilistico un vero e proprio salasso per le famiglie. Ogni anno al fisco entrano, dal bollo auto, in media sui 106 euro, ma questa cifra varia da regione a regione, passando dai 63 euro ai 180, rendendo così ancora più impari i diritti dei vari cittadini d’Italia.