Violenta e fa prostituire la figlia disabile

A Spoleto, sono state arrestate tre persone nell'ambito di un operazione chiamata "Pretty Woman": il padre della vittima disabile, un giovane rumeno, e l'albergatore che metteva a disposizione il luogo per gli incontri.

Violenta e fa prostituire la figlia disabile

L’operazione “Pretty Woman”, condotta dai carabinieri di Spoleto, ha condotto all’arresto di tre persone con l’accusa di favoreggiamento, induzione e sfruttamento della prostituzione di una giovane disabile affetta da problemi psichici, seguita da un centro di salute mentale.

Una storia terrificante maturata in un ambiente di degrado. In carcere, con l’aggravante di violenza sessuale, sono finiti il padre, di 45 anni, e un presunto fidanzato trentenne romeno della vittima, costretta a prostituirsi ed a guadagnare, quotidianamente, tra i 100 e i 200 euro.

Coinvolto un albergatore spoletino, con l’accusa di favoreggiamento. Per l’uomo, la misura detentiva degli arresti domiciliari, disposta in principio dal gip di Spoleto, è stata convertita in obbligo di firma. L’albergatore della zona non registrava gli ingressi nelle camere dell’hotel in cui avvenivano i rapporti tra la vittima e i clienti, 80 quelli identificati per adesso, alcuni provenienti da fuori regione. La licenza è stata sospesa, e l’esercizio commerciale chiuso.

I cittadini hanno collaborato all’indagine attivamente, segnalando la presenza della ragazza disabile presso alcune strade della città: le prestazioni venivano pagate dai 50 agli 80 euro. Un giro d’affari considerevole, che il padre e il fidanzato della ragazza gestivano in competizione. La Procura della Repubblica di Spoleto sta valutando la posizione dei clienti, viste le evidenti condizioni della vittima.

Secondo la ricostruzione prodotta dal capitano Marco Belilli, della Compagnia di Spoleto, la ragazza era condotta in strada dal padre, che provvedeva a procacciarle i clienti contrattando il prezzo delle prestazioni sessuali. Le inserzioni in siti internet erano pubblicate e gestite dal romeno, del quale la povera vittima era infatuata.

La giovane viveva in uno stato di dipendenza e sudditanza nei confronti del padre e del romeno. Il primo la minacciava costantemente di cacciarla da casa, mentre il rumeno la intimidiva dicendole che avrebbe interrotto la loro relazione se non avesse acconsentito alle sue richieste. La vittima, ora, è affidata ai servizi sociali, e si trova in una struttura protetta.

Continua a leggere su Fidelity News