Vesuvio in fiamme: incendi e roghi dolosi, arriva anche l’esercito

Situazione critica alle pendici del Vesuvio, l'imponente vulcano che sovrasta Napoli. Da giorni incendi dolosi stanno divorando ettari di vegetazione. Intervenuto anche l'Esercito Italiano.

Vesuvio in fiamme: incendi e roghi dolosi, arriva anche l’esercito

Siamo in una fase preliminare, ma tutto fa propendere per la natura dolosa degli incendi”, con queste parole il procuratore reggente di Napoli, Nunzio Fragliasso, delinea una situazione di emergenza alle pendici del Vesuvio, dove in queste ore i soccorritori stanno lavorando per marginare il più possibile i roghi che divorano ettari ed ettari di vegetazione.
Il fumo ha oscurato i cieli nei dintorni e le nubi provocate dagli incendi sono visibili a molta distanza. Gli abitanti di Torre del Greco ed Ercolano sono stati evacuati per motivi di sicurezza, e le zone più colpite sono Ottaviano, Valle delle Delizie, Cappella Bianchini, Ercolano, Boscotrecase, Torre del Greco.

Anche il comandante Regione Forestali Campania, Sergio Costa, esprime la sua opinione sulla dolosità degli incendi con parole che non lasciano spazio ai dubbi: “È una corbelleria pensare alla autocombustione, qui c’è la mano di una o più persone”. Insomma, si deduce che, oltre a cercare di spegnere questi roghi devastanti, parallelamente, si stia cercando anche di capire chi possa aver provocato questa terribile situazione. La modalità con la quale questi incendi sono stati appiccati, fa pensare alla natura dolosa, in quanto pare che gli 8 inneschi atti a provocare questa devastazione, siano stati posizionati in luoghi di difficile accesso e fatti partire contemporaneamente. In più, il fuoco è stato direzionato in modo da rendere i soccorsi davvero difficoltosi.

incendio-vesuvio

A tal proposito, Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente tempestivamente accorso nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio, tiene a precisare che: “Faremo di tutto per catturare i colpevoli. Napoli non merita questa immagine, e se qualcuno ha incendiato il Vesuvio, lo voglio vedere in carcere per 15 anni“.

E’ stato allertato anche l’Esercito Italiano, “Verrà ampliata la presenza dei militari nelle situazioni più critiche, in un’ottica di prevenzione“, precisa, altresì, il ministro Galletti, con la speranza che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia e vengano, soprattutto, limitati il più possibile di danni per gli abitanti e l’ambiente. Sono già scattate le manette per alcuni coltivatori diretti, colti in flagranza di reato per aver appiccato fuochi di piccole dimensioni, nelle frazioni di Varcaturo (Napoli), nel Sannio e nel Casertano, nella famigerata Terra dei Fuochi.

Anche Roberto Saviano, tramite Facebook, ha rilasciato una sua opinione a riguardo. Ecco le sue parole: “Perché il Vesuvio brucia? Provo a spiegarlo qui. Il Parco Nazionale del Vesuvio contende pendici alle discariche abusive, metro per metro, centimetro per centimetro in una lotta che con gli incendi è già persa. Ciò che brucia diventa discarica abusiva e le discariche sono gestite dalle organizzazioni criminali. Altrove si appicca il fuoco anche per un altro motivo: i terreni che potrebbero essere destinati a edilizia, se arsi, restano bloccati per 15 anni. Ed ecco l’ennesimo ricatto: o paghi le organizzazioni criminali per le aree edificabili oppure arrivano le fiamme a bloccare le concessioni edilizie. Il fuoco è un capitolo fondamentale per le organizzazioni criminali nel nostro Paese e il fuoco sul Vesuvio è come la Sicilia che brucia, come i roghi sulle colline di Caserta, come le montagne verdi del Cilento in fiamme. È finito il tempo in cui potevamo chiamare piromane chi appiccava il fuoco. È finito il tempo delle balle. Basta con l’incapacità della politica di far fronte alle emergenze e basta con l’inconsapevolezza del Paese che non riesce a capire chi c’è davvero dietro questi disastri”.

Continua a leggere su Fidelity News