Venti morti tra i miliziani jihadisti nel raid Usa contro l’Isis

Alle operazioni hanno anche preso parte, oltre agli Usa, Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Bahrein e Qatar. Venti i morti tra i miliziani jihadisti, almeno 20 gli obiettivi da colpire

Venti morti tra i miliziani jihadisti nel raid Usa contro l’Isis

Al via i primi raid degli Usa e dei Paesi arabi che, insieme all’America, si sono schierati contro l’Isis in Siria. In base alle informazioni fornite dall’amministrazione americana alle operazioni hanno partecipato Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Bahrein e Qatar e ad essere colpita dai bombardamenti è stata la città di Raqqa, nel nordest del Paese, che per i jihaidisti rappresenta il “califfato” dello Stato Islamico. A quanto pare qui il califfo Abu Bakr Al Baghdadi ha posto la sua capitale e si dice che vi siano centri di comando e controllo e campi di addestramento, oltre a vari depositi di armi e munizioni.

Dalle notizie riportate dalla ong “Osservatorio Siriano dei diritti umani” risulta anche che più di 20 miliziani Isis sono morti nella notte a causa dei bombardamenti aerei in Siria, ed è il primo di una serie di attacchi che gli Usa si apprestano a compiere. Infatti, secondo quanto riferisce il Washington Post, erano almeno 20 gli obiettivi da colpire che gli Usa avevano individuato nella prima ondata di bombardamenti in Siria, che gli americani hanno intrapreso contro l’Isis a partire dall’8 agosto in Iraq.

Da quel giorno i caccia americani hanno distrutto almeno 190 obiettivi, ma questi sono stati finora solamente a sostegno di una campagna a carattere di difesa, rivolta alla protezione del personale diplomatico e militare americano che opera nel Nord dell’Iraq. L’azione è rivolta anche a sostenere le forze irachene nella lotta per l’espansione dell’Isis, che ha di competenza la regione della diga di Mosoul e verso la città di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Ecco cosa dice anche il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby: “Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell’Isis in Siria, poichè le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli”. Quello che è sicuro è che gli attacchi dureranno per ore e il presidente americano Barack Obama viene costantemente aggiornato sugli sviluppi della missione.

Con l’inizio dei raid in Siria c’è lo stato di massima allerta negli Stati Uniti, e si temono minacce o atti di terrorismo, anche se ancora non è stata individuata alcuna reazione. A sostenerlo sono le fonti di intelligence citate dalla Cnn, che ritengono la nuova offensiva un rischio per la sicurezza nazionale.

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