Vendevano hot dog davanti il Vaticano: mandati via dalla polizia

Sono stati fermati e portati negli uffici della Polizia del Gruppo Aurelio due uomini itineranti che cucinavano e vendevano appetitosi hot dog davanti il Vaticano. Sono stati bloccati durante le loro vendite e condotti negli uffici della polizia.

Vendevano hot dog davanti il Vaticano: mandati via dalla polizia

Con i tempi che corrono, i giovani inoccupati cercano di improvvisare professioni precarie in grado di fargli trarre qualche profitto, vista la dilagante disoccupazione che ha coinvolto tutta l’Italia. Per fortuna o per sfortuna, ci sono ancora alcuni intraprendenti e fantasiosi giovani che si inventano dal nulla una professione curiosa, incosueta e – a volte – irregolare.

Hanno iniziato bazzicando nei pressi dell’Anfiteatro Flavio settimane fa. Nei giorni seguenti, invece, si sono trasferiti davanti il Vaticano. Stiamo parlando di due giovani ed intraprendenti venditori di hot dog. Questi due originali ragazzi sono soliti cucinare e vendere i loro panini mentre camminano: si servono di una struttura “indossabile”, la quale consiste in una griglia/barbeque alimentata da una piccola bombola a gas.

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Piazzandosi in un’area limitrofa alle mura vaticane, hanno attirato l’attenzione del pubblico e, inevitabilmente, anche quella della polizia municipale del Gruppo Aurelio di Roma. Gli agenti della polizia come prima cosa li hanno fermati mentre stavano lavorando e hanno controllato se i due ragazzi fossero provvisti degli opportuni permessi di vendita.

Ma non è finita lì: al di là dei controlli relativi alle licenze di vendita, gli agenti della polizia hanno richiesto l’intervento di alcuni ispettori Asl al fine di mettere in discussione l’igiene del cibo venduto dai due giovani e la sicurezza della “struttura di cottura” che indossavano, visto e considerato che i due venditori di hot dog deambulavano in una zona di traffico urbano soggetta a smog.

Non si è conclusa bene la vicenda per i giovani “hot dog sellers”: oltre alle sanzioni amministrative, si sono visti sequestrare tutta la loro attrezzatura di vendita e sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. Sicuramente un brutto colpo per questi due originali venditori, appartenenti ad una Srl del Trentino, colpevoli di aver cercato di guadagnare un po’ di soldi in una zona del centro storico, dove è interdetta la vendita.

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