Vaccini: equivoco in una materna paritaria, interviene il Vescovo

Il Vescovo di Vittorio Veneto reintegra il bambino a scuola, dopo che il sacerdote responsabile della materna lo aveva mandato a casa per mancanza di documentazione sui vaccini.

Vaccini: equivoco in una materna paritaria, interviene il Vescovo

Fa scalpore leggere che “Il vescovo intercede per l’entrata di un bambino alla materna paritaria“, non solo ma lo stupore aumenta se pensiamo che ne ha parlato addirittura Radio Anch’io. Il vescovo, però, monsignor Corrado Pizziolo, racconta i fatti in modo un po’ diverso: “Anzitutto preciso che questo è stato l’unico caso nei nostri asili. Poi dico che il bambino era in regola con la documentazione“.

Il conduttore radiofonico Giorgio Zanchini, commentando il fatto, ha detto che queste cose capitano in Veneto. Secondo lui, il Veneto è la regione italiana che più di altre ha cercato di esprimere il dissenso istituzionale, anche se non scientifico, alla legge sui vaccini.

Il fatto è successo a Vittorio Veneto, martedì mattina presso la materna paritaria ‘Savassa Forcal’. Un genitore e il sacerdote responsabile della struttura avrebbero avuto un diverbio per la necessaria documentazione che deve accompagnare il bambino per essere ammesso a scuola. Per don Federico De Bianchi, questo il nome del sacerdote, il bambino era da respingere. Il padre, però, invece di contattare la Usl, si è rivolto direttamente al Vescovo, ottenendo l’ammissione del figlio a scuola.

Don De Bianchi ha detto di non essersi fatto prete per i vaccini e nemmeno vuol mettersi a discutere se la legge sia giusta o meno, “ma se c’è una norma la devo applicare: le scappatoie all’italiana non mi piacciono”.  Il Vescovo Pizziolo ha cercato di chiarire ogni cosa, prima di tutto che lui per primo è pronto ad applicare la legge, piaccia o no, ma: “il problema di questo genitore non era di non essere in regola con le vaccinazioni, ma di aver prodotto come certificato l’appuntamento assegnatogli dalla Usl per andare a fare le vaccinazioni”. La normativa di fatto prevede che questo documento faccia fede. L’autocertificazione si può fare, solo in alternativa, ma si può fare.

Il genitore, ha affermato il Vescovo, non era contrario ai vaccini e, dopo aver sentito la Fism, chiarito l’equivoco, ha chiesto che il bambino venisse subito reintegrato a scuola. Secondo Monsignor Pizziolo, la legge ha creato problemi un po’ a tutti e “il Governatore Zaia non ha certo contribuito a rendere più semplici le cose“.

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