Uruguay: marijuana legalizzata e nuovo business per il turismo

L'Uruguay legalizza le coltivazione e la vendita di marijuana e ne regolamenta la diffusione. Quasi pronta la prima raccolta dopo l'approvazione. Si prevede l'arrivo di tanti "turisti del fumo"

Uruguay: marijuana legalizzata e nuovo business per il turismo

L’Uruguay è un paese dell’America meridionale meta ogni anno di tantissimi turisti provenienti da tutte le parti del mondo, che si spostano per ammirare le tante bellezze e particolarità di questo paese. Adesso l’ Uruguay avrà un’attrattiva in più per i suoi turisti. Da qualche mese, infatti, è diventato il primo paese al mondo ad avere legalizzato totalmente il consumo di marijuana.

La proposta di legge era arrivata già nell’agosto scorso. Nonostante le proteste interne al paese e la denuncia dell’Organo internazione per il controllo degli stupefacenti (INCB – International Narcotics Control Board) per la violazione del diritto internazionale, però, l’ Uruguay è andato avanti e il 10 dicembre ha approvato la legge che regolamenta la produzione, la distribuzione e la vendita della marijuana in tutto il paese.

Il suo iter in senato non è stato dei più semplici e la sentenza è arrivata dopo ben 12 ore di dibattito. La legge permetterà a tutti i maggiorenni dell’ Uruguay di poter coltivare la marijuana in casa, ma anche le associazioni con membri di età compresa tra i 15 ed i 45 anni potranno cimentarsi, con un limite massimo di 99 piante.

Secondo il nuovo decreto legge, si potrà accedere alla marijuana soltanto in 3 modi: acquistandola in farmacia fino ad un massimo di 40 g al mese, coltivandola in casa fino ad 8 piante ciascuno o iscrivendosi ad un club che potrà avere massimo 40 membri e coltivare un totale di 99 piante. Il costo della marijuana sarà di 1 dollaro al grammo e vi si potrà accedere solo dopo essersi iscritti ad un registro nazionale, come ha annunciato il presidente dell’Ufficio nazionale delle droghe Diego Canepa.

Questo decreto, che liberalizza l’uso e la coltivazione della marijuana in Uruguay, è stato accolto con grande festa dalla popolazione locale, ma ci sono anche pareri contrari. I farmacisti, ad esempio, invocano l’obiezione di coscienza. Anche i narcotrafficanti non ne sono di certo entusiasti.

A difendere il nuovo decreto legge, il presidente José Mujica Cordano, che spiega quanto questa normativa possa aiutare a migliorare la qualità della marijuana consumata all’interno del paese, che ad oggi arriva quasi completamente dal Paraguay. La produzione interna, invece, all’ Uruguay permetterà di avere una marijuana di qualità e quindi, teoricamente, meno dannosa per la salute. La prima raccolta di marijuana all’interno del territorio sarà disponibile in qualche settimana e potrebbe attirare dei veri e propri “turisti del fumo” dalle nazioni vicine, che però dovranno servirsi di amici o parenti residenti in Uruguay per potervi avere accesso.

Secondo queste prospettive, quindi, l’ Uruguay si prepara a diventare uno stato famoso nel mondo per questo suo nuovo modo di approcciarsi alla marijuana e per il mercato che ne conseguirà, in diversi settori.

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