Unioni civili: la CEI tira il freno a mano

La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di difendere la famiglia; infatti, dopo il Consiglio Permanente della CEI, e in attesa del 'Family Day' di sabato, la Chiesa cattolica non accetta le unioni gay come un surrogato della famiglia tradizionale.

Unioni civili: la CEI tira il freno a mano

Quello che attualmente sembra preoccupare non poco la Conferenza Episcopale Italiana è l’equiparazione, stando ai recenti dibattimenti parlamentari, delle unioni gay alla famiglia tradizionale. A quanto pare, la ‘mutazione culturale‘ che sta attraversando l’Occidente – ed in particolar modo l’Italia – con la proposta di legge Cirinnà e l’incombente Family Day, è stato l’argomento principale della Conferenza Episcopale Italiana, come si legge in un comunicato divulgato dalla CEI dopo il Consiglio Permanente.

La CEI ha sottolineato come “le difficoltà e le prove della famiglia, come la sua bellezza ed unicità, siano state ampliamente dibattute dai Vescovi”. Il Cardinale Bagnasco, attuale presidente della CEI, ha ricordato l’importanza del matrimonio e l’identità propria dell’istituzione familiare come fulcro basilare della società umana in ogni tempo ed in ogni periodo storico.

Il Cardinale Bagnasco, nel suo intervento, ha ribadito che in questi periodi di grave difficoltà economica e di disagio sociale, l’attenzione deve essere orientata verso i reali problemi della società cristiana. Sono in aumento, giorno dopo giorno, le famiglie in sofferenza economica per il grave momento di crisi che stiamo vivendo e con l’aggravante che le nuove famiglie non possono supportare economicamente l’accrescimento del loro nucleo familiare dando alla luce altri figli.

Infatti, l’Italia è in grave calo demografico ed è questo – secondo il Cardinale – il vero problema che deve essere affrontato con nuove e mirate strategie di supporto ai nuclei familiari in difficoltà economica. I tempi sono maturi per affrontare responsabilmente, a livello legislativo, questi reali disagi delle famiglie italiane, senza dover mettere ulteriore carico e pressione sulle unioni civili.

A quanto pare, per la Chiesa la cosa fondamentale è tutelare l’integrità della famiglia tradizionale, composta da una madre ed un padre che generano la propria prole. Questo pensiero sembra arrivare come un fulmine a ciel sereno proprio in questi giorni in cui si parla tanto di riconoscimenti alle coppie di fatto, verso le quali la chiesa non ha mai mostrato aperture. A conferma di ciò è stato notato che nel discorso di Bagnasco non si è mai neppure accennato al Family Day ed al ddl Cirinnà.

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