Uccisa a colpi d’ascia: arrestato probabile omicida

E' stato arrestato l'uomo che ha ucciso Barbara Carbone. E' un ex muratore con problemi psichici, a cui la donna avrebbe prestato assistenza. L'uomo aveva tentato anche di bruciarla

Uccisa a colpi d’ascia: arrestato probabile omicida

E’ stata una fine tragica quella di Barbara Carbone, 46 anni, uccisa a colpi d’ascia e poi bruciata. I carabinieri hanno trovato il cadavere della donna in un vecchio casale di Davagna, in provincia di Genova. Sono stati i residenti di quella zona a fare scattare l’allarme, quando hanno visto che dalla casa di Remo Carbone, parente della vittima, usciva del fumo.

Quando i militari hanno trovato il corpo all’interno della cascina, era semicarbonizzato ma riconoscibile. Ad entrare nell’abitazione, anche il medico legale Marco Salvi, che ha provveduto ad eseguire i primi rilievi sul cadavere. Terribile la scena del delitto: in tutta la casa c’era sangue e anche un materasso dove sono state trovate delle bruciature.

L’uomo è stato arrestato mentre si trovava al bar di Bargagli, situato a poca distanza dalla sua abitazione. Carbone, che in passato aveva fatto il muratore ma da tempo aveva problemi psichici, ha negato di aver ucciso la donna, ma è stato ugualmente trasferito nel carcere di Marassi perché risulta l’unico indagato per omicidio volontario.

La donna, Barbara Carbone, ieri sera era andata nella casa del muratore per portargli le medicine, ma il marito non l’ha vista tornare. Sono quindi scattate le ricerche e nel frattempo il marito ha parlato con qualche vicino per sapere se aveva visto la moglie. Così sono andati al casale e hanno visto il fumo. Insospettiti, hanno chiamato le forze dell’ordine ed è stato scoperto il massacro. Sul luogo sono arrivati anche gli specialisti del Sis dei carabinieri per effettuare i rilievi. Quando il marito della donna è venuto a conoscenza della tragedia, e delle modalità con cui era accaduta, si è sentito male e i medici delle ambulanze hanno dovuto prestargli soccorso.

Un vicino della signora ha così testimoniato: “E’ una cosa terribile quella che le è successa. Quella donna era una benefattrice. Si occupava sempre delle persone in difficoltà, portando da mangiare e le medicine a chi non si poteva muovere”. 

Proseguono le indagini per accertare le responsabilità di Carbone, l’unico ad aver visto la donna per ultimo e il solo sospettato di averla uccisa. Amarezza e sgomento tra amici e parenti, per la triste sorte di Barbara.

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