Trudeau al Papa: chieda scusa per come la Chiesa ha trattato i nativi

Justin Trudeau, il premier canadese, è stato ricevuto dal Papa, ed ha sollevato la questione dei maltrattamenti, abusi, decessi sospetti, degli indigeni nelle scuole residenziali cattoliche.

Trudeau al Papa: chieda scusa per come la Chiesa ha trattato i nativi

Il premier canadese Justin Trudeau è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco: udienza a porte chiuse durata 36 minuti. Trudeau ha rinnovato il suo invito a Bergoglio: recarsi in Canada e, stando alle dichiarazioni del portavoce del premier, esprimere un mea culpa per il ruolo avuto dalla Chiesa canadese nel passato.

Tra il 1840 e il 1996, oltre 150mila minorenni indigeni furono strappati alle famiglie e mandati in scuole finanziate dal governo federale gestite da Chiese cattoliche, anglicane, presbiteriane: nel 2015, la commissione per la verità e la riconciliazione – Truth and Reconciliation Commission, Trc – ha confermato che in questi istituti gli indigeni doverono rinunciare alle loro tradizioni e furono vittime di abusi, malattie, e decessi sospetti.

La Chiesa cattolica operava in 64 dei 140 istituti: la commissione, tra le 94 raccomandazioni conclusive che ha pubblicato, domandava al numero 58 che “il Papa chieda scusa ai sopravvissuti, alle loro famiglie, e alle comunità per il ruolo della Chiesa cattolica romana nell’abuso spirituale, culturale, emozionale, fisico e sessuale dei bambini nativi (first nations), inuit e metis nelle scuole residenziali gestite dai cattolici”

In Canada, il dibattito pubblico è estremamente acceso: l’indignazione verso le atrocità subite da tanti bambini, depennati dalle proprie radici culturali e immessi in scuole lager, chiede una risposta.

Trudeau era in compagnia della moglie: il Papa gli ha donato i suoi tre documenti – “Laudato sii”, “Amoris laetitia”, e “Evangeliigaudium” – , la medaglia del quarto anno di pontificato raffigurante la misericordia, una copia del suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, sottolineando di avere firmato una copia appositamente per lui.

Il premier canadese ha contraccambiato con un’opera in sei volumi intitolata “Relations des jesuites sur le Canada”, scritta nel 1672.

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