Tragedia nel Canal Grande a Venezia: trovato in acqua un uomo morto

L'episodio è accaduto domenica 22, attorno alle 16. Il ragazzo, di 21 anni, è stato ritrovato all'interno del canale, nei pressi della stazione ferroviaria di Santa Lucia. L'ipotesi accreditata è quella del suicidio

Tragedia nel Canal Grande a Venezia: trovato in acqua un uomo morto

Domenica pomeriggio, Venezia è stata segnata da un tragico ritrovamento. La vita di un giovane 21enne di colore si è spenta nel Canal Grande, di fronte la stazione ferroviaria di Santa Lucia. L’allarme è stato dato intorno alle 16.30, da un pilota di un vaporetto Actv: sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco, i sommozzatori, la polizia, e il personale sanitario del 118.

Per consentire il recupero del corpo, il tratto tra piazzale Roma e San Marcuola è stato chiuso al traffico acqueo per circa mezzora.

Numerosi testimoni hanno assistito alla terribile scena: le mani erano a fior d’acqua, diritte, poi il corpo del giovane è stato velocemente inghiottito. Centinaia di persone incredule, addolorate, silenziose, con gli occhi fissi al tratto del Canal Grande, dinnanzi alla chiesa di San Simeone Piccolo, hanno assistito al recupero – da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco – del corpo deposto in un sacco blu.

Un tassistaAlessandro Scarpa, racconta il drammatico evento estremamente turbato: “Un giovane si è buttato in acqua; dal vaporetto gli hanno lanciato due o tre salvagenti, ma ha rifiutato l’aiuto“. I colleghi vicini sono visibilmente addolorati per la fine cercata da quel povero ragazzo disperato, che ha scelto la morte nella città d’arte per eccellenza. “Acqua maledetta…” ripetono.

Nel piazzale, un gruppetto di portabagagli commenta l’accaduto a cui hanno assistito in diretta. Tra questi, vi è Abdus Sattar, originario del Bangladesh. In un italiano stentato, gesticolando nervosamente, racconta che l’uomo si è gettato dal pontile: in un primo istante, si è pensato ad un incidente, che fosse scivolato, ma vedendo il suo rifiuto ai quattro salvagenti lanciati, tutti hanno compreso l’intento suicida dello sfortunato. 

Pier Luigi, un reporter, racconta cosa ha visto, rivivendo con ansia e dolore quei momenti: “Avevo visto quel giovane africano poco prima; era seduto in cima alla gradinata vicino all’orologio della stazione ferroviaria. Non so perché ma quel ragazzo aveva un’espressione strana. Indossava una giacca, e con sé aveva uno zaino, che ha lasciato sui gradini: poi, la polizia è venuta a ritirarlo“.

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