Totò Cuffaro torna libero dopo quasi cinque anni

L'ex governatore della Sicilia è uscito dal carcere di Rebibbia. Cuffaro ha trascorso 4 anni e 11 mesi di reclusione e adesso è un uomo libero. L'ex governatore ha ribadito che non vuole più fare parte della politica e che adesso ha altre priorità

Totò Cuffaro torna libero dopo quasi cinque anni

Finalmente respira la libertà Salvatore Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia, che ha trascorso in carcere 4 anni e 11 mesi. Cuffaro ha lasciato il carcere di Rebibbia a Roma intorno alle 10. Le sue prime parole sono state: “E’ bello respirare la libertà. Oggi posso dire di aver superato il carcere”.

Cuffaro non è uscito dall’ingresso principale del carcere di Rebibbia ma da quello dell’Aula Bunker in via del Casale di San Basilio. L’ex governatore della Sicilia ha portato dietro degli scatoloni contenenti tutte le lettere ricevute durante il suo periodo di detenzione. Cuffaro ha detto di aver ricevuto 14mila lettere, che adesso fanno parte della sua vita e che conserverà gelosamente.

Ad aspettarlo fuori dal carcere il figlio e il fratello, che lo hanno abbracciato con gioia dopo tutto questo tempo. Cuffaro ha detto che la politica non fa parte della sua nuova vita e, anche se l’ha amata con ardore, adesso ha altre priorità. Ecco le sue dichiarazioni: “Ho fatto degli errori: io li ho pagati, altri no. Nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag”.

L’ex governatore ammette di aver fatto degli errori e di aver pagato per essi, ma da ora in poi ha ribadito di avere solo voglia di ricominciare. Il prezzo che ha pagato è stato troppo alto e Cuffaro non vuole più ripetere altri errori, alcuni dei quali fatti inconsciamente. L’ex governatore è però convinto che per fare una vera lotta alla mafia sia necessario l’impegno delle forze di polizia, dei magistrati e che ci voglia anche una forte educazione a combatterla.

Secondo Cuffaro, le persone dovrebbero essere lasciate libere di scegliere di stare nella legalità, altrimenti non ci sarà mai una vera lotta alla mafia e sarà davvero difficile sconfiggerla. Un proposito che dovrebbe essere comune a tutti, ma che purtroppo pare non se ne tenga conto.

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