Torino: ex marito accusato di stalking tenta suicidio in carcere

Esasperato dalla gogna mediatica alla quale è stato sottoposto, Luigi Garofalo ha tentato di togliersi la vita in carcere. Dopo 23 anni di matrimonio l'uomo era stato arrestato con l'accusa di stalking ai danni della moglie.

Torino: ex marito accusato di stalking tenta suicidio in carcere

Luigi Garofalo si è reso colpevole di atti persecutori nei confronti della moglie, Elena Farina, sposata 23 anni fa e per questo è stato arrestato. L’uomo ha tentato il suicidio, tagliandosi le vene con una lametta, nel carcere dove è detenuto.

“Basta con questa gogna mediatica, non ce la faccio più”, queste le parole riferite al suo avvocato Fabrizio Bonfante che lo difende sostenendo: “Non è il mostro che è stato descritto“.

Garofalo era stato arrestato lo scorso 8 marzo per aver puntato una pistola alla testa del figlio 19enne, in quanto il ragazzo sembrava prendere le parti della madre. La sera del 26 aprile, una volta scarcerato e ignorando il divieto di avvicinarsi ai familiari, si era presentato al bar di famiglia e, secondo quanto riferisce la donna, ha minacciato di volerla uccidere. In seguito a questo fatto, la moglie e il figlio hanno deciso di mettere in vendita i due esercizi pubblici.

Considerata la situazione, l’appello di Elena di portare in carcere una volta per tutte il marito, è approdata su tutte le prime pagine dei giornali. Ora l’uomo è sorvegliato a vista e, prima di commettere l’insano gesto, sembra aver scritto una lettera dove si dichiara pentito per ciò che ha fatto.

L’avvocato difensore di Garofalo ha depositato proprio in queste ore una richiesta di scarcerazione. Il legale sostiene che non esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti del suo assistito. Inoltre afferma che non ci siano state reali minacce di morte rivolte della donna, in quanto l’unica testimone della presunta aggressione al bar non ha sentito proferire tali minacce.

Conclude, infine, sostenendo: “Le esigenze cautelari possono essere soddisfatte anche con i domiciliari e il braccialetto elettronico”.

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