Torino: 16enne denuncia tentativo di violenza, poi ritratta

Una giovane rom di 16 anni, di origini bosniache, ha denunciato un tentativo di stupro in seguito ad una lite con due connazionali, salvo poi ritrattare le accuse. E' solo impaurita, o si è davvero inventata tutto?

Torino: 16enne denuncia tentativo di violenza, poi ritratta

E’ una faccenda fumosa quella accaduta in provincia di Torino, e che sarà probabilmente destinata a rimanere tale. Una giovane di 16 anni è stata condotta all’ospedale di Chieri con numerose escoriazioni, al collo, al torace e sulla coscia sinistra, affermando di aver subito un tentativo di violenza sessuale. Contesto dell’accaduto è stato un campo nomadi situato a Chieri, un comune torinese di circa 36.000 abitanti. La notte scorsa alcuni passanti, assistendo ad una colluttazione lungo la strada, hanno subito allertato i carabinieri. Una volta arrivati sul posto, questi ultimi si sono trovati di fronte ad una ragazza che presentava diversi graffi ed escoriazioni, dal collo fino alle cosce. La giovane, una rom bosniaca, avrebbe in primo luogo riferito di essere stata vittima di un tentativo di stupro da parte di due connazionali di circa 30 anni.

Ma quest’accusa non ha retto a lungo, poiché la stessa sedicenne avrebbe poi ritrattato tutto, affermando di essersi provocata da sola le escoriazioni a collo, coscia e torace in preda ad un forte attacco d’ansia. Due versioni ampiamente contrastanti insomma, quella dei testimoni e la deposizione finale della ragazza. Tre, volendo inserirci anche il tentativo di violenza sessuale denunciato inizialmente. Chi stia mentendo e perché, non è dato sapere. Certo è che se la versione finale della ragazzina fosse vera, ovverosia se si fosse provocata veramente quelle ferite da sola, risulterebbe quantomeno sospetto che i passanti in questione, avendo denunciato una rissa stradale ai carabinieri, possano essersi immaginati i due uomini nell’atto di malmenarla.

Un caso di allucinazione collettiva, o semplicemente la giovane rom bosniaca non se l’è sentita di portare avanti un’accusa tanto grave come quella di tentata violenza sessuale, in un contesto come quello del campo in cui vive ancora oggi, dopo essere stata riaffidata alle cure della madre? Fatto sta che sulla sedicenne ora pende un’immancabile denuncia per simulazione di reato. Quale che sia la verità, non è dato sapere. Ma i contorni della vicenda, stando alle evidenti ed inconciliabili ricostruzioni, appaiono decisamente nebulosi.

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