Terrore a Roma per la “banda del ko”, in un mese sei agguati

E’ allarme nella capitale, paura non solo di notte per la "coppia del ko" che ormai agisce anche in pieno giorno. L’aggressione avviene alle spalle, attirano l'attenzione della vittima per poi dare un unico colpo al volto

Terrore a Roma per la “banda del ko”, in un mese sei agguati

Nessuna aggressione fatta di calci e pugni, niente botte come quelle che tutti conoscono, ma un unico pugno al volto, preciso quanto micidiale, per la vittima non c’è scampo, dopo essere finito privo di sensi a terra viene puntualmente derubato dalla “banda del ko”. Molte le aggressioni denunciate nell’ultimo periodo, ben sei in meno di due mesi nel solo quartiere popolare del Quarticciolo. In alcuni casi utilizzato anche il “tira pugni”. I residenti sono comprensibilmente terrorizzati e sono ricorsi ad un raccolta di firme con la speranza di ottenere maggior sicurezza nelle strade.

Alcuni testimoni parlano di una banda quanto meno singolare ma non per questo poco feroce, si tratterebbe di una coppia, un uomo e una donna stranieri e probabilmente russi. La tecnica adoperata per stendere il malcapitato di turno è quella nota grazie ad un gioco nato negli Usa, quella del “knockout” game. Qui però lo scopo è ben diverso, ossia rapinare vittime innocenti per abbandonarle tramortite a terra in una maschera di sangue. Solo venerdì scorso l’ultima aggressione, luogo del crimine via Cerignola: queste le parole della vittima Remo Ciano, un uomo di 56 anni, poi ricoverato all’ospedale “Sandro Pertini” per il trauma subito: “Ero sceso a gettare l’immondizia, poi ho citofonato per risalire in casa: ho preso un colpo terribile sul volto, non ricordo altro”. Non da nulla il referto medico che parla di una commozione cerebrale con gravi contusioni a carico della mascella e della mandibola. Il povero uomo è rimasto senza coscienza per diverse ore.

Racconta la figlia Azzurra di 28 anni: “hanno massacrato mio padre con un solo colpo, gli hanno preso il portafoglio con trenta euro dentro, e poi la collanina, un caro ricordo di mia nonna. È l’ennesima aggressione con le stesse modalità, il colpo è stato così forte che mio padre era in stato confusionale, dovrà essere sottoposto a un’operazione e trasferito nel reparto maxillo-facciale. Pubblicate la sua foto, fate vedere come è ridotto“.

Ma la lista purtroppo è lunga, era il 12 ottobre e sempre in via Cerignola un anziano venne inesorabilmente atterrato e poi rapinato con le medesime azioni, racconta il residente Aldo Ferrari: “Gaetano stava pulendo l’auto, l’hanno fatto girare forse chiamandolo e poi l’hanno colpito in pieno volto: è caduto e ha sbattuto la testa. Siamo davvero stanchi, abbiamo paura per gli anziani e per i nostri figli che non sono più liberi di girare liberamente. Si avvicinano alle spalle, sbucano come spettri dalle auto e dalle siepi incolte su via Cerignola e poi colpiscono, forse usano un tira pugni“. Solo pochi giorni dopo toccava a Francesco Di Fava, di ben 77 anni, quando in pieno giorno, alle 14.30 veniva aggredito ancora con le stesse modalità.

Solitamente gli aggressori si nascondono dietro le auto in sosta o ad altri rifugi di fortuna per poi sbucare e colpire in modo fulmineo. Molte le voci che si rincorrono, forse l’uomo è un ex pugile, forse la coppia gira con a seguito un cane bianco, le uniche certezze sono le ferite riportate dalle vittime e la paura che invade il quartiere.

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