Siracusa, migranti: bimbo di 3 mesi muore in un centro d’accoglienza

E' di poche ore fa l'annuncio di una nuova vittima tra i migranti che affollano le nostre coste ed i centri di accoglienza, questa volta è un bambino di soli tre mesi di vita, morto nel centro di accoglienza.

Siracusa, migranti: bimbo di 3 mesi muore in un centro d’accoglienza

E’ morto senza nemmeno capire quale sarebbe stato il suo futuro, dove sarebbe cresciuto e da dove veniva.

Questa l’ultima tragedia che colpisce il piccolo bambino di tre mesi, nigeriano, deceduto al centro di accoglienza per migranti ‘Le Zagare‘ di Città Giardino, vicino a Siracusa. Un’indagine verrà aperta e sarà accertata la natura del decesso di questo bimbo di 3 mesi. Sono stati gli operatori della struttura a dare l’allarme agli agenti di polizia.

Si pensa che possa essere un rigurgito notturno sfuggito alla supervisione della madre che ha portato alla morte del piccolo, ma le cause sono ancora da accertare, era giunto in Italia pochi mesi fa, ancora in fasce, con la madre.

Quello dei migranti è ormai diventato un tema rovente in Italia, tra centri di accoglienza stracolmi e diffidenza della gente, non facciamo che far diventare ancora più ardua la vita di queste povere persone che chiedono rifugio nel nostro Paese.

La morte del bimbo di 3 mesi non è l’unica tragedia di questi giorni tra i migranti, infatti un ragazzo affetto da scabbia ha tentato di fuggire dall’ospedale nel quale era ricoverato, in Sardegna, tentando di calarsi dal balcone con l’ausilio delle lenzuola: è caduto dopo pochi metri battendo la testa e perdendo la vita sul colpo.

Questi fatti non fanno che spaccare ancora di più l’opinione pubblica sulla questione migranti, e sembra che l’Europa stia per dare all’Italia nuove sanzioni riguardo il mancato riconoscimento di alcuni migranti. Nel panorama politico Italiano queste sono come docce fredde, che fanno sorridere l’opposizione e danno molti grattacapo al governo.

Fatto sta che vanno prese misure contenitive più adeguate, sia dal punto di vista sociale che umanitario. Soprattutto in questo periodo, dove siamo ancora sotto shock per gli attentati di Parigi e sono solamente di poche ore fa le telefonate anonime su una bomba nella Mole Antonelliana di Torino.

Dobbiamo stare si più attenti, ma dobbiamo anche fare in modo di prestare il giusto soccorso, così che non ci siano più tali sciagure.

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