Sindaco definisce "una bambinata" lo stupro di gruppo di una ragazza

A distanza di un anno dallo stupro di gruppo ai danni di una 15enne nel luglio del 2016, in un'intervista sul La7 il primo cittadino del piccolo comune campano Pimonte, ha definito l'atto criminoso "una bambinata",

Sindaco definisce "una bambinata" lo stupro di gruppo di una ragazza

Il caso dello stupro di gruppo avvenuto ai danni di una ragazzina di 15 anni, il 25 luglio del 2016, aveva fatto molto scalpore nel piccolo comune di Pimonte, sui monti Lattari in Campania. I ragazzi minorenni accusati di aver stuprato a turno la quindicenne sono stati trattenuti in custodia cautelare per poi essere mandati in una comunitĂ . La vittima, dopo aver avuto un rapporto con il fidanzato che di nascosto aveva filmato tutto, era stata costretta a giacere a turno con i suoi amici sotto la minaccia della divulgazione del video.

In seguito alla vicenda si è scoperto che i minorenni avevano tutti dei legami familiari con gli storici clan camorristici presenti in zona. All’inizio del 2017 gli 11 giovani sono stati assegnati ad un programma riabilitativo dal Gup del Tribunale dei minori di Napoli. Ad esclusione di un unico ragazzo, all’epoca non imputabile, i ragazzi sono stati messi ai domiciliari con la possibilità di svolgere attività di volontariato o sport.

Nonostante ai giovani criminali sia stato imposto l’obbligo di non avvicinare in alcun modo la ragazza, la vittima ha deciso di lasciare il piccolo comune campano per trasferirsi con la famiglia in Germania. Cesare Romano, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Campania, ha reso pubblica la notizia del trasferimento poco tempo fa.

Questo fatto criminoso, di per sé già sconcertante, ha suscitato nuovo sdegno dopo che i cittadini del comune si sono espressi quasi a difesa dei ragazzi, accusando la ragazza di “essersela cercata”. Il sindaco di Pimone, Michele Palummo, a seguito di un’intervista nel programma televisivo “L’aria che tira” andato in onda su La7 il 3 luglio, ha dichiarato: “Una bambinata. Ormai è passata, sono tutti minorenni, che ti puoi aspettare”.

Alla domanda del giornalista Roberto D’Antonio “Uno stupro di gruppo è una bambinata?”, il sindaco ha replicato: “No, nel modo più assoluto” cercando di minimizzare la dichiarazione precedente. Al seguito della messa in onda dell’intervista, il sindaco ha mandato una nota di scuse pubblicata sul quotidiano La Repubblica. “Intendo prima di ogni altra cosa porgere le mie più sentite scuse alla nostra giovane concittadina, alla sua famiglia e all’intera cittadinanza per aver utilizzato, durante l’intervista a La 7, un’espressione infelice, assolutamente impropria e che non era affatto riferita a quanto le è purtroppo capitato” ha rettificato, per poi continuare dicendo che si tratta di un’espressione che non rispecchia affatto il suo pensiero.

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