Sfocia su Facebook l’odio tra nord e sud Italia

E' un commento carico di odio quello scritto sul famoso social network, Facebook, da un quarantenne torinese alla notizia della morte di un ragazzo di 17 anni avvenuta a Siracusa: "Un terrone di meno".

Sfocia su Facebook l’odio tra nord e sud Italia

Siamo nell’era 2.0, nell’era dei computer e di internet, dei social network e della globalizzazione, ma sembra però che ancora in Italia ci siano persone che facciano distinzione tra gli abitanti del nord e del sud della nostra amata penisola.

Il teatro di questa ultima – ignobile – faccenda è Facebook, il conosciutissimo social network attraverso il quale si verificano spesso casi di bullismo, come quello che ha riguardato Nicole, una giovane ragazza malata di cancro.

A far scalpore è stato il commento di un uomo di 40 anni torinese, che ha commentato in modo forte e senza alcun tatto un tragico incidente avvenuto a Siracusa negli scorsi mesi, nel quale ha perso la vita un ragazzo di soli 17 anni, Stefano Pulvirenti, rimasto vittima di un gravissimo incidente stradale.

Il 40enne torinese è stato denunciato dalla Procura della Repubblica di Siracusa per “diffamazione aggravata da finalità di odio razziale“, in quanto ha esordito, tra i commenti della tragica notizia, sfoggiando un elenco di insulti, seguiti dalle agghiaccianti parole che proprio non sono andate giù al Procuratore della Repubblica di Siracusa.

“Morto a 17 anni? Un terrone in meno”: condannato 40enne torinese

Ma come è stato possibile risalire all’uomo? Ebbene il post di odio razziale ha fatto il giro del web in poche ore ed è stato relativamente facile per gli uomini del Nucleo Investigativo Telematico risalire alla fonte e denunciare l’uomo. Quello che, però, ha fatto scalpore è il fatto che nel 2016 siano ancora possibili queste cose e che l’ignoranza in materia sia ancora così alta.

E’ ormai da molti anni che, anche nelle scuole, si tengono campagne di sensibilizzazione su questo argomento che, puntualmente, fa capolino tra le pagine di cronaca. Ad ogni modo, va ricordato che contro il commento dell’uomo si sono levati, unanimi, quasi tutte le comunità telematiche, che hanno condannato pesantemente il gesto.

In un paese civile ci si aspetta che queste cose non accadano. Per fortuna le forze dell’ordine vigilano sempre ed in special modo sui social network intervenendo in casi come questo che, fortunatamente, sono sempre più rari.

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