Senzatetto sorpreso a rubare per fame. Ma la Cassazione: "Non è un reato"

Un senzatetto era stato arrestato con l'accusa di avere rubato wurstel e formaggio per un valore commerciale di 4 euro. Ma la Cassazione ha ribaltato la sentenza: "Rubare per fame non è un reato".

Senzatetto sorpreso a rubare per fame. Ma la Cassazione: "Non è un reato"

Un senzatetto era stato condannato per furto, avendo rubato alcuni wurstel e del formaggio per un valore commerciale complessivo di 4 euro e 7 centesimi. Ma la Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza, affermando che “Il fatto non costituisce reato“. Il curioso fatto è avvenuto a Genova, e costituisce un nuovo precedente per chi si trova in condizioni economiche severamente proibitive.

Il protagonista della vicenda è un 30enne ucraino senza fissa dimora il quale, non potendosi permettere di comprare del cibo, aveva rubato wurstel e formaggio da un supermercato del capoluogo ligure. Il fatto era avvenuto nel 2012, ed il ragazzo era stato arrestato, denunciato e condannato per furto.

Ma l’appello in Cassazione ha fatto sì che ora la condanna venisse annullata, ed il senzatesso tornasse libero. Già all’epoca il pm aveva richiesto che l’accusa venisse derubricata in “tentativo di furto” spinto dalla necessità, un’infrazione punibile con una multa di 100 euro, viste le disastrate condizioni economiche del ladro.

I giudici della Corte d’Appello di Genova si erano però dimostrati inflessibili e, desiderosi di infliggere una condanna esemplare, non avevano ascoltato le suppliche del pubblico ministero. La pena inflitta in primo grado al clochard, 6 mesi di carcere con la condizionale ed al pagamento di una sanzione di 160 euro, fu quindi confermata il 12 febbraio 2015.

Roman Ostriakov, questo il nome del senzatetto condannato, non aveva però fatto ricorso contro la sentenza: a prendere in mano la situazione era stato invece il Procuratore Generale della Corte d’Appello, il quale sosteneva che l’accusa di furto fosse eccessiva, poiché il 30enne era stato fermato prima che riuscisse ad uscire dal supermercato.

Ed ora la Cassazione ha completamente cancellato la condanna per furto, fornendo la seguente motivazione: “(l’imputato) si impossessò di quel cibo per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità“. Rubare per fame dunque, stando al giudizio degli ermellini, non costituisce reato.

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