Scuola materna di Bologna: solo sette bambini su venti sono italiani

In una scuola materna di Bologna, su 20 alunni in una classe solo 7 sono italiani. Le mamme temono la mancanza di un insegnamento adeguato per i loro bambini.

Scuola materna di Bologna: solo sette bambini su venti sono italiani

Nel 2017, il multiculturalismo e l’integrazione fra i vari popoli sta diventando la prassi non solo in tutta Europa ma anche in Italia, dove ogni giorno centinaia di immigrati sbarcano lungo le nostre coste, oppure acquisiscono legalmente la cittadinanza. Proprio in questi giorni, si sta discutendo dello Ius soli, ovvero l’acquisizione di cittadinanza per il solo atto di nascere all’interno di un determinato territorio.

La particolare vicenda che racconta di una storia di multiculturalismo accade all’interno di una scuola materna di Bologna, dove – in una classe – su 20 bambini solo 7 sono italiani. Queste mescolanze di culture e tradizioni diventano inevitabili e i confronti con la diversità sono la prassi. Una mamma di uno dei bambini osserva che, da questa particolare situazione, ne scaturiscono dei disagi per i pochi italiani in classe (come già accaduto a Modena), visto che verrà prestata maggiore attenzione ai bambini stranieri che non riescono a comprendere la lingua italiana.

Quelle delle madri vogliono essere solo riflessioni atte ad intervenire sulla situazione, e non devono risultare razziste. Si ricorda che il sistema scolastico è atto a garantire a tutti i bambini stranieri il diritto di istruzione. Il problema si pone per quel che riguarda l’integrazione, che non potrebbe essere garantita all’interno di aule come quella della scuola materna di Bologna.

L’Onu, parlando dei diritti dell’infanzia, ricorda che l’educazione di ogni bambino è atta a sviluppare tutte le sue capacità rispettando i diritti umani e le libertà, oltre che i genitori. Inoltre, si rispetta la lingua e la cultura del paese in cui vive il bambino, per permettergli di relazionarsi con gli altri.

Le mamme dell’istituto temono proprio questo: che nella scuola non sia possibile insegnare a tutti i bambini a relazionarsi l’un l’altro proprio per via delle barriere linguistiche. La soluzione offerta sarebbe quella di una modifica alle graduatorie per l’iscrizione alle scuole materne per garantire un’equa ripartizione dei bambini non italiani. Ma, per ora la classe, resta quella.

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