Scambio di embrioni scongiurato a Roma. I referti sono falsi

Roma, al laboratorio del Perini è stato scongiurato un altro scambio di embrioni. Dubbi sulla documentazione medica che riguarda l'amniocentesi: i referti sono stati infatti falsificati per ottenere il risarcimento

Scambio di embrioni scongiurato a Roma. I referti sono falsi

Falso scambio di embrioni al Pertini di Roma: scongiurato un nuovo scambio ai danni di una coppia che aveva fatto la fecondazione assistita. La denuncia era partita dall’associazione Agitalia ma dagli accertamenti è emerso che la documentazione medica sull’amniocentesi eseguita sulla donna è falsa. Lo sostiene il direttore del laboratorio di genetica dell’Ospedale San Camillo, Paola Grammatico, dove la coppia ha portato i documenti.

Anche la Regione e la Asl Roma B stanno effettuando rigorosi controlli sulla vicenda, che riguarda una coppia ultraquarantenne che, impossibilitata ad avere figli, era ricorsa all‘inseminazione nel dicembre 2013, lo stesso periodo del vero scambio verificatosi al Pertini di Roma. Dall’amniocentesi che la donna ha fatto a maggio è risultato che l’embrione non aveva il patrimonio genetico di nessuno dei due genitori. Da qui la denuncia e la richiesta del risarcimento: un milione di euro, che dovrebbe coprire “danni morali, patrimoniali e biologici subiti in relazione alla fecondazione assistita eseguita ‘erroneamente’ per il presunto scambio di provette”.

Naturalmente una notizia di questo genere viene inizialmente presa con le pinze. Emergono così i primi dubbi sulla documentazione fornita per inoltrare la denuncia, che mostra le varie analisi a cui si era sottoposta la donna. Prima di tutto, affermano i tecnici di laboratorio, la carta intestata fornita dalla coppia non è in uso da diverso tempo in quel laboratorio di genetica, la data dell’amniocentesi cade di domenica, giorno improbabile per eseguire un esame di questo tipo, e inoltre riporta una numerazione che non corrisponde affatto a quella del laboratorio, che esegue le visite in continua successione.

La dottoressa Grammatico sottolinea in oltre che la valutazione riportata nel referto non corrisponde all’amniocentesi fatta. Quindi non più dubbi ma certezze affermano che la documentazione fornita dalla coppia non è altro che un tentativo di estorcere denaro all’ente ospedaliero. Per questa volta è stato scongiurato un altro scambio di embrioni, ma quello capitato lo scorso anno è davvero difficile da scordare e non sarebbe dovuto accadere. Questa coppia dovrebbe essere felice che sia andato tutto bene nello svolgimento dell’inseminazione e che presto avranno tra le braccia il loro bambino, non di certo pensare ad un risarcimento milionario.

Continua a leggere su Fidelity News