Sbarchi: in aiuto la prima nave finanziata da privati

Parte il progetto Moas, co-finanziato dall'imprenditrice italiana Regina Catrambone e dal marito: la nave Phoenix 1 presterà soccorso alle bagnarole dei migranti e andrà loro incontro dopo averli localizzati

Sbarchi: in aiuto la prima nave finanziata da privati

E’ stato proprio Papa Francesco a lanciare l’idea ai privati di finanziare qualche nave che potesse soccorrere i migranti nei loro sbarchi di fortuna. A raccoglierla per prima è stata l’imprenditrice Regina Catrambone, di origini italiane ma da sette anni residente a Malta. La donna ha risposto all’accorato appello lanciato dal Pontefice quando è stato a Lampedusa, ed ha chiaramente detto che tutti coloro che avevano la possibilità di mettere a disposizione dei mezzi dovevano aiutare i migranti.

Così, con la collaborazione del marito, l’americano Christofer, ha dato vita alla Moas, che vuol dire Migrant offshore aid station, che dal prossimo mese andrà a soccorrere i migranti in difficoltà. La coppia ha acquistato in Virginia la Phoenix, ribattezzata successivamente Phoenix 1, una nave di 43 metri ora provvista di droni e personale adeguato per poter rintracciare le bagnarole che hanno difficoltà in mare. A dirigere l’imbarcazione sarà il capitano Martin Xuereb, ex capo delle forze militari maltesi.

Questa non è assolutamente un’iniziativa che si pone in conflitto con l’operazione Mare Nostrum svolta dalla Marina italiana e non ha neanche niente a che vedere con la guardia costiera maltese, ma si tratta invece di un intervento che provvederà a dare aiuto ai migranti fino all’arrivo delle autorità competenti. La nave del Moas utilizzerà due droni Schiebel S-100 camcopter per localizzare in tempi velocissimi i gommoni in avaria e i migranti che hanno bisogno di assistenza e di viveri.

La Catrambone dichiara all’agenzia “Redattore sociale” : ” Sono persone disperate, noi vogliamo soltanto essere sicuri che non muoiano nella loro disperazione. Molte persone mi dicono che sto solo sprecando soldi ma penso che si tratti di qualcosa di più della parabola del seminatore. Vogliamo essere di ispirazione ad altre persone, soprattutto in questo periodo di crisi economica in cui si tiene di più ai soldi che alla vita umana”. Sulla nave ci saranno anche medici ,operatori marittimiparamedici e anche una filmmaker, che si occuperà di filmare le operazioni di salvataggio.

Anche se si parla di svariati milioni di euro, si tiene il massimo riserbo sulla cifra investita da Regina e Christofer, e i due hanno anche intenzione di coinvolgere altri sostenitori attraverso la Rete. La Catambrone afferma che presto la Moas sarà sostenuta attraverso il crowdfunding, ma per il momento hanno affrontato loro l’investimento per partire subito con le operazioni.

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