Sanità, altre 24 prestazioni mediche non saranno più gratuite

Continuano i tagli alla Sanità in Italia: con l'entrata in vigore dei nuovi livelli LEA, 24 prestazioni mediche ora gratuite diventeranno a pagamento. Lo Stato prevede di guadagnare oltre 60 milioni di euro.

Sanità, altre 24 prestazioni mediche non saranno più gratuite

I tagli alla Sanità rappresentano una delle più grandi sconfitte dell’Italia di oggi. Fino ad un paio di decenni fa, tutta Europa osservava con ammirazione il nostro apparato sanitario nazionale, non di rado prendendolo ad esempio come modello virtuoso; negli ultimi tempi però la tendenza si è invertita, e se da una parte la Sanità pubblica nell’UE ha fatto passi da gigante, dall’altra in Italia è regredita a ritmi sempre più vertiginosi.

Si tratta di una spirale discendente che negli ultimi giorni ha toccato nuovi abissi di depressione con l’annuncio dell’introduzione dei nuovi LEA, ovverosia i Livelli Essenziali di Assistenza. I LEA stabiliscono quali prestazioni mediche debbano essere garantite per diritto a tutti i cittadini, e quali altre invece non siano un diritto ma un lusso da dover pagare. Non di rado, profumatamente.

Il varo dei nuovi LEA non ha portato buone notizie, com’era d’altronde auspicabile visti i recenti tagli alla Sanità pubblica operati dalle istituzioni politiche ed amministrative nel recente passato. E’ stato infatti reso noto che 24 prestazioni mediche oggi garantite per diritto alla salute ai cittadini italiani, verranno convertite in prestazioni a pagamento.

Nella lista figurano ad esempio l’intervento per la cataratta, la ricostruzione del cristallino, interventi di artroplastica ed artroscopia, ed interventi al tunnel carpale, così come anche interventi per varie ernie (ombelicale, inguinale e femorale) e calcoli renali. Chi avrà bisogno di prestazioni di questo genere, con l’introduzione dei nuovi LEA si troverà a dover aprire il portafoglio.

In questo modo il ministero della Salute ha spiegato di aver stimato nuovi introiti per oltre 60 milioni di euro (20 milioni per i nuovi ticket ed altri 40 per prestazioni ambulatoriali e di Day Surgery). Tuttavia il cambiamento, previsto per il 2017, non sarà automatico: spetterà alle Regioni decidere se introdurre i nuovi LEA e chiedere soldi per ciò che oggi è gratuito o meno.

Mentre l’Europa galoppa verso il diritto alla Sanità gratuita per i cittadini dunque, l’Italia ha scelto ancora una volta di continuare a distruggere il sociale ed attenersi al modello statunitense, secondo il quale solamente chi paga può avere accesso alle cure.

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