San Vito Lo Capo: scoperta casa degli orrori. Famiglia viveva tra carcasse e rifiuti

Una casa degli orrori è stata scoperta a San Vito Lo Capo. Una famiglia composta da due settantenni e due figli di 40 anni viveva in mezzo a escrementi, rifiuti, pulci, mosche e altro

San Vito Lo Capo: scoperta casa degli orrori. Famiglia viveva tra carcasse e rifiuti

Scoperta a San Vito Lo Capo, cittadina balneare in provincia di Trapani, una casa definita già dagli inquirenti “la casa degli orrori”. Un giovane politico ha scoperto a San Vito Lo Capo, tramite l’ntervento di alcuni abitanti del paesino turistico, un’abitazione piena di carcasse di animali, tra cui gatti, galli e altre bestie impossibili da identificare.

Il protagonista che ha scoperto la vicenda è il politico Enrico Rizzi, capo della Segreteria nazionale del Partito animalista europeo, che ha constatato che in quella casa ci viveva anche una famiglia. Si tratta di una coppia di settantenni e di due figli sulla quarantina, che vivevano in mezzo alle carcasse e agli escrementi, a rifiuti e pulci.

Ecco cosa dice Rizzi: “Mi trovavo a San Vito Lo Capo con la mia fidanzata. Passando dal centro del paese a piedi diversi abitanti e commercianti mi hanno riconosciuto e fermato chiedendomi di andare in quell’abitazione e fare qualcosa per mettere fine a quello scempio”.

E’ stata immediatamente inviata un’istanza di sequestro penale al comandante della municipale di San Vito ed al sindaco, con cui Rizzi ha chiesto di fare irruzione all’interno di una casa abitata sita nel centroinvasa da pulci, mosche, rifiuti di ogni tipo e con cui si autorizzava l’immediato trasferimento degli animali vivi in una struttura veterinaria per ricevere le dovute cure sanitarie”.

Rizzi ribadisce: “Sono anni che mi occupo della tutela degli animali ricoprendo il ruolo di segretario nazionale del Partito animalista europeo. Sono conosciuto in tutta Italia ed ovviamente in particolare modo nella mia città”. Sul posto Rizzi ha fatto numerose foto e dice: “Ho trovato una decina di carcasse tra gatti, galline ed altri scheletri non identificati“. Gli animali erano morti da tempo insieme e anche i rifiuti erano là da chissà quanto.  Tutt’intorno era pieno di ossa di animali tra cui mascelle e teschi.

Le forze dell’ordine sono così entrate in azione, in specifico le guardie eco-zoofile dell’Oipa di Trapani. La famiglia che abitava nell’appartamento non capiva cosa ci facessero lì tutte quelle persone, e gli inquirenti hanno detto:Non abbiamo potuto parlare con loro, sono fuori di testa. Hanno solo urlato contro di noi dicendoci che dovevamo lasciarli in pace”.

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