Salute precaria per un dipendente su quattro del Comune di Milano

Degli oltre 5 mila dipendenti del capoluogo lombardo, visitati nel 2015 dai medici del San Raffaele di Milano, uno su quattro avrebbe delle condizioni di salute tali da prevedere un incarico “con limitazioni” o “con prescrizioni”

Salute precaria per un dipendente su quattro del Comune di Milano

Le condizioni di salute di un dipendente su quattro del Comune di Milano sarebbero tali da dovergli riconoscere degli incarichi con limitazioni”, o degli impieghi con prescrizioni. È questo il dato che si desume dalla documentazione sulla sorveglianza sanitaria dei dipendenti in forza nel capoluogo lombardo. Dall’analisi di questo rapporto, emergono una serie di considerazioni che non possono essere sottovalutate.

Degli oltre 5 mila lavoratori comunali, visitati dai medici del San Raffaele con l’ultima tornata di visite biennali del 2015, il 76,4% è risultato pienamente idoneo al lavoro. Il restante 23,6% ha presentato invece dei certificati sanitari che, a seconda dei casi, impongono una serie di limitazioni al servizio.

Il che equivale anche a dire che gli stressati impiegati dell’anagrafe preferiscono fuggire verso incarichi di back office, oppure di custodi museali, mentre i manutentori stradali, perseguitati da dolori alla schiena e artriti, chiedono di potersi sedere dietro a una più comoda scrivania.

Incrociando i summenzionati numeri con quelli elaborati dalla direzione generale di Palazzo Marino, negli ultimi cinque anni, i casi di normalità clinica sono scesi dal 45% del 2012 al 32,25% del 2016. Ne emerge un quadro dove ogni 3 lavoratori, solo uno è sano come un pesce. Degli altri due, uno ha patologie lievi, mentre il secondo patologie di natura medio grave, o croniche.

Il settore dove confluisce il maggior numero di dispensati dal servizio è la Direzione Risorse Umane. Per Natale Cremonini, segretario milanese di Cgil funzione pubblica, “il dato non stupisce, in quanto l’ufficio personale è uno dei settori meno esposti all’impegno fisico o relazionale, quindi è lì che vengono mandati i lavoratori di altri settori impossibilitati a svolgere incarichi pesanti”.

Ma, oltre a risultare cagionevoli di salute, i dipendenti del Comune meneghino beneficiano in maniera assai eccessiva dei permessi per parenti disabili. Sulla base dei dati forniti dal Comune stesso, il 13% dei dipendenti fa ricorso ai permessi retribuiti previsti dalla legge 104 del 1992. Il dato è sì in linea con la media di tutte le amministrazioni pubbliche nazionali (13,5%), ma è ben al di sopra di quanto registrato nel settore privato, dove a richiedere tali permessi sono solo il 3,3% dei lavoratori. Nel 2008, l’INPS considerò come ragionevole una percentuale del 9%: oltre tale limite, si sarebbero rese necessarie verifiche ulteriori.

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