Sacra Corona Unita: ex consigliere racconta di aver chiesto aiuto

Sedici arresti in Puglia, tra cui boss, imprenditori e un ex consigliere comunale. Il politico non riuscì né a vincere le elezioni né a pagare i debiti. Tassi usurari dal 600 al 1000 % su base annua

Sacra Corona Unita: ex consigliere racconta di aver chiesto aiuto

MESAGNE – Sedici persone sono state arrestate a Mesagne, in provincia di Brindisi, e alcune di loro sono accusate di fare parte della Sacra corona unita. Le indagini sono partite dopo la denuncia presentata da un consigliere regionale che aveva operato dal 2000 al 2005 nella Regione Puglia.

L’ex consigliere si era candidato di nuovo alle elezioni regionali del 2005 senza vincerle, ma per affrontarle si era indebitato con diverse banche e finanziarie, e non potendo più fare fronte ai debiti con i vari istituti di crediti aveva deciso di rivolgersi  agli usurai della Scu per avere i soldi necessari per risanare la sua posizione e affrontare la campagna elettorale.

Le spese inizialmente ammontavano a circa 280 mila euro e l’intervento di una persona da lui contattata lo portò ad avere a che fare con alcuni personaggi di Mesagne legati alla Sacra Corona Unita che concedevano prestiti a tassi usurari. La somma diventò ancora più alta alle seconde elezioni regionali, quelle del 2010, quando il consigliere si ricandidò ancora una volta senza successo, aggiungendo però al debito altre 150 mila euro. I tassi usurari erano pesantissimi, andavano dal 600 al 1000% su base annua, e il consigliere era in un tunnel senza uscita, bloccato da un debito impossibile da estinguere, soprattutto senza un lavoro come quello di consigliere regionale.

L’operazione, denominata “Fenus Unciarum”, e coordinata dal pm Alessio Coccioli della Dda di Lecce, è stata condotta e sviluppata attraverso pazienti servizi di osservazione, attenta analisi di conti correnti bancari e altri controlli eseguiti sugli indagati e ha portato a numerosi arresti della Dia di Lecce nelle provincie di Brindisi, Bari e Pavia.

Tra gli arrestati vi sono un boss e due affiliati alla Sacra corona unita, tre imprenditori insospettabili di Mesagne e un ex consigliere comunale proveniente dalla stessa città. Inoltre, ben cento uomini  della Direzione investigativa antimafia di Lecce, Bari, Napoli, Catanzaro e Salerno hanno partecipato all’operazione. Ad uno degli indagati sono stati sequestrati beni e immobili per un valore totale di un milione di euro, e ha visto coinvolto anche il suo nucleo familiare. Un altro colpo inferto alla mafia che si spera possa indebolire le sue attività.

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