Sabrina Misseri: confermata la custodia in carcere

Sabrina Misseri è stata condannata all'ergastolo in primo grado, con l'accusa di aver ucciso la cugina Sarah Scazzi. La vicenda è accaduta ad Avetrana il 26 agosto 2010, e vede coinvolta anche Cosima, madre di Sabrina

Sabrina Misseri: confermata la custodia in carcere

La Cassazione ha confermato la custodia in carcere per Sabrina Misseri, rigettando la richiesta della ragazza di essere scarcerata. Sabrina è stata condannata all’ergastolo, in primo grado, per aver ucciso la cugina Sarah Scazzi nella vicenda avvenuta ad Avetrana il 26 agosto del 2010. I legali della ragazza avevano avanzato la richiesta della scarcerazione di Sabrina, ma i giudici supremi hanno respinto il ricorso degli avvocati, fatto anche contro l’ordinanza che aveva emesso il tribunale del riesame di Taranto, in cui a febbraio era stato confermato il carcere. Anche il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Gialanella aveva chiesto il rigetto del ricorso, allora presentato dal professor Franco Coppi e dal legale Nicola Marseglia.

La vicenda è stata seguita con grande orrore per gli episodi verificatesi in casa Misseri e la freddezza con cui è stato effettuata la sparizione della ragazza, davvero inaudita. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno visto venire alla luce dettagli e particolari che hanno messo in mezzo Michele Misseri, Sabrina, Cosima Serrano, e anche qualche altro familiare, che allora li aveva aiutati a far sparire il corpo della ragazza. Dura e fredda anche la reazione della madre di Sarah nei confronti dei parenti, da cui mai si sarebbe aspettata un simile tradimento; la condanna maggiore è proprio negli occhi e nell’assoluta indifferenza della donna che non vuole avere più contatti con la famiglia Misseri.

L’omicidio di Sarah Scazzi ha scosso molti animi, e la vicenda della giovane è ancora argomento di discussione per la particolare piega che hanno preso gli eventi, dall’inizio delle confessioni di Michele Misseri alle rivelazioni successive, quando egli stesso affermò l’omicidio avvenuto per mano della figlia. Sabrina ha sempre proclamato la sua innocenza, ma la sua verità è in forte contrasto con i tabulati raccolti dagli investigatori e le conversazioni avute subito dopo l’omicidio della cugina.

Sembra proprio lei la colpevole e non sarebbe giusto nei confronti dei familiari di Sarah la scarcerazione della ragazza. Le prove contro di lei sono schiaccianti, e concordano tutte nel dimostrare la sua gelosia nei confronti della cugina.

 

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