Roma, un uomo "senza fissa dimora" muore per il freddo

È di un polacco di 58 anni, il corpo senza vita trovato angolo tra via del Trullo e via di Montecucco, a Roma. La Comunità Sant'Egidio ha organizzato, per domani, una veglia in ricordo.

Roma, un uomo "senza fissa dimora" muore per il freddo

È stato trovato l’altro ieri, 18 dicembre, il corpo senza vita di Grzegorz Sieja, un 58enne polacco che aveva fatto della strada la sua casa. Si può morire di vecchiaia, e sarebbe una grazia, di malattia, e non ci si potrebbe fare nulla, per un inevitabile incidente, ma morire a causa del freddo è assurdo. Morire proprio a una settimana dal Natale, a pochi passi da Papa Francesco, che ha spalancato le porte ai poveri, e continua ad invitare cristiani e non cristiani alla solidarietà, all’accoglienza dei poveri, e degli ultimi, è inaudito.

Le perplessità, se riflettiamo bene sull’accaduto, si moltiplicano e, purtroppo, non è questa la prima vittima per il freddo. Ogni anno, nei giorni e nei mesi più rigidi, il freddo fa la sua silenziosa strage. La vecchia coperta, che avvolgeva Grzegorz Sieja, gli ha dato l’ultimo abbraccio e, nel sonno, senza disturbare nessuno, il clochard se n’è andato.

L’uomo senza fissa dimora, ben conosciuto dai residenti della zona, aveva pensato di passare la notte all’angolo tra via del Trullo e via di Montecucco, dove, all’alba di ieri, l’hanno trovato senza vita. Grzegorz Sieja 58 anni era di origine polacca. Secondo il medico legale, la causa del decesso è proprio il clima rigido di questi giorni. In tutta l’Italia, e non solo a Roma, il clima rigido sta mettendo a rischio la vita di coloro che non hanno un tetto dove passare la notte.

La Comunità di Sant’Egidio, amareggiata per l’accaduto, vive nel timore che possa accadere ancora, e ha voluto organizzare – nel luogo in cui Grzegorz Sieja è stato trovato senza vita – una veglia in suo ricordo, alle ore 16.00 di oggi 20 dicembre.  

Roma, e non solo la Capitale, deve camminare sulla strada dell’accoglienza e della solidarietà, perché non accada più nulla di simile. Questa è la speranza che la Comunità di Sant’Egidio porta in cuore.

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