Roma, racket dei cornetti: allarme igienico sanitario

A Ponte Sisto a Roma, sono stati sequestrati quattrocento tra cornetti, fagottini, bombe e ciambelle, venduti abusivamente su bancarelle improvvisate. Il racket delle ciambelle investe la Città Eterna.

Roma, racket dei cornetti: allarme igienico sanitario

Il centro storico di Roma regala molteplici aspetti di degrado, una vetrina decadente pregna di illegalità e squallore: venditori abusivi, improbabili artisti di strada, bancarelle di dolciumi e generi alimentari. Banchetti di ciambelle, bombe, cornetti caldi, appaiono come funghi: basta seguire l’odore, come dei segugi, e te li trovi davanti, in grosse scatole di cartone, prezzi modici, 80 centesimi l’uno, appena sfornati.

I vigili urbani, sabato sera, ne hanno sequestrati più di 400 venduti, logicamente, senza licenza: il commerciante abusivo, identificato, ha ricevuto un verbale amministrativo di 5.160 euro. Da piazza Venezia al Colosseo, da piazza Navona a Castel Sant’Angelo, la Città Eterna pullula di bancarelle irregolari, ove vengono venduti oggetti contraffatti di vario genere, incluse sigarette ed alimenti.

I commercianti sono allo stremo: “L’invasione di venditori abusivi, dalla mattina fino a tarda notte, offre un’immagine poco dignitosa della nostra città, in termini di decoro e sicurezza, considerato anche il fatto che spesso furgoncini e vetture adibite al trasporto della merce abusiva vengono parcheggiate in ogni dove, creando grave intralcio alla circolazione anche dei mezzi di soccorso”

Carabinieri e vigili urbani sono intervenuti in via della Lungaretta, via di S. Egidio, ma anche in via delle Muratte: sequestrati 3.000 articoli, identificati e sanzionati 8 cittadini di nazionalità bengalese che vendevano cappelli, disegni, monili, borse, cinte, bracciali, con multe per più di 40.000 euro.

Un’invasione palese, ogni giorno e a tutte le ore, in diversi punti chiave della Capitale, fino a sotto le Mura Vaticane, con alcuni venditori che dormono sotto i teloni durante la notte: un dormitorio in pieno centro. Una storia vecchia, già venuta alla luce anni fa, che pare ripetersi e amplificarsi senza che vi sia modo di porre un freno all’abusivismo.

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