Roma: madre disoccupata, con figlio disabile totale, sfrattata dal Comune

Ha fatto rumore la denuncia di Veronica, 37 residente a Roma, sfrattata dal Comune nonostante sia disoccupata, single e abbia un bambino invalido di 9 anni in affido: "Mi hanno costretta ad occupare".

Roma: madre disoccupata, con figlio disabile totale, sfrattata dal Comune

Una madre disoccupata e con un figlio di 9 anni, al quale è stata riconosciuta la disabilità totale, è stata sfrattata dal Comune di Roma e gettata in mezzo alla strada. L’ennesima storia di degrado della Capitale ha però trovato grande risonanza grazie alla denuncia della donna, che ha deciso di rendere pubblica la sua storia per dare voce a molte persone che oggi, in Italia, versano nelle stesse condizioni.

Veronica ha 37 anni, non ha un lavoro e deve mantenere suo figlio Michael, un bambino di 9 anni affetto da disabilità totale, che non può muoversi dalla sua carrozzina né parlare. Ma anziché aiutarla, il Comune di Roma ha dato disposizione di sfrattarla dal residence di accoglienza dove viveva insieme a suo figlio.

Non ha i soldi per pagare un affitto, Veronica, e così la macchina burocratica comunale si è messa in moto per gettare lei ed il piccolo in mezzo alla strada. Ma la 37enne, madre tenace, non ha voluto lasciarsi andare ed ha reagito, a costo di “disobbedire”: “Sono stata costretta ad occupare, ho fatto quello che non si dovrebbe, ma non avevo alternative“.

Oggi la Veronica vive in una casa popolare occupata in viale Giorgio Morandi, a Tor Sapienza (Roma). L’appartamento è non essenziale, di più: un tavolo, un armadio e due materassi. Nient’altro. Luce, acqua e gas laggiù non arrivano. “Ma è sempre meglio del marciapiede“.

L’idea di occupare è arrivata quando la donna è venuta a conoscenza del fatto che alcune persone stavano organizzando un’occupazione di stabili sfitti, lasciati a loro stessi, senza alcun inquilino al loro interno. Per lei, madre di un bambino incapace di muoversi e parlare, buttata in mezzo alla strada senza troppe cerimonie, sapere di quegli appartamenti abbandonati e destinati “a nessuno” è stato uno smacco intollerabile.

“So che non è legale – ha subito spiegato Veronica – ma qui siamo ancora vicino ai miei genitori, alla scuola di mio figlio ed agli assistenti sociali“. Il paradosso della situazione della madre 37enne risiede nel reddito di suo padre, che si attesta sui 25.000 euro annui. La legge Marino infatti prevede che possa usufruire dei residence di accoglienza soltanto chi non supera i 18.000.

Lei però, di soldi suoi, ha solamente quei 500 euro di pensione di invalidità che lo Stato le riconosce mensilmente. Ma con quelli “Come faccio a pagare un affitto? […] Cosa facevo, vivevo in macchina? Non posso con mio figlio, gli assistenti sociali me lo toglierebbero“.

Così è scattata l’idea dell’occupazione, nell’attesa che il Comune di Roma possa prendere qualche iniziativa concreta per aiutare chi, come lei, vive ancora oggi in una situazione insostenibile.

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