Roma: frasi razziste alla compagna. Il padre picchia il preside

L'Istituto Corrado Melone di Ladispoli torna a far parlare di sé: il consiglio straordinario convocato dal preside Agresti in seguito ad una lite fra due bambine, si è trasformato in una rissa fra persone adulte. Il motivo alla base è il razzismo

Roma: frasi razziste alla compagna. Il padre picchia il preside

Nel comune romano di Ladispoli, all’Istituto comprensivo Corrado Melone, un consiglio di classe straordinario, tra i genitori degli alunni della seconda media, i professori ed il preside della scuola, Riccardo Agresti, è finito in rissa in nome del razzismo, con botte, insulti, minacce e calci.
Sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la situazione alla normalità.

Il preside Agresti ha denunciato l’accaduto al giornale locale online Baraonda News, dichiarando di essersi vergognato di far parte della stessa Nazione di quel “signore”; il riferimento è al padre italiano di un’alunna 11enne che il giorno precedente aveva insultato con frasi razziste una ragazzina romena, sua compagna di classe.
Una lite scoppiata per futili motivi e degenerata in frasi offensive “figlie” dei classici luoghi comuni che accompagnano le romene che vengono nel nostro Paese; sono dovute intervenire due professoresse a dividere le due litiganti.

Proprio per questo motivo era stato convocato il consiglio di classe straordinario, poichè il preside Agresti aveva ritenuto opportuno convocare i genitori in modo che potessero confrontarsi al fine di evitare il verificarsi di ulteriori ‘litigi’; anche perchè, secondo il preside, è importante che le due comunità, quella italiana e quella romena, si integrino al meglio, considerando che a Ladispoli c’è una presenza di romeni non indifferente.

Invece, il consiglio straordinario indetto per discutere di una rissa fra bambine, si è trasformato a sua volta in una rissa fra adulti, condita oltre che da insulti razzisti, minacce e calci, anche da lanci di computer! Fino all’arrivo dei carabinieri.

Preside Agresti ha dichiarato di voler sporgere denuncia per dare un esempio, un segnale; intanto le ragazze sono state sospese (10 giorni l’italiana, 5 la romena), mentre il padre della ragazzina italiana ha promesso di cambiare scuola.

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