Roma, emergenza gelo: chiesa di San Calisto dormitorio per 30 clochard

La comunità di Sant'Egidio apre la chiesa di San Calisto, dove è stato praticamente allestito un dormitorio per trenta clochard, che possono ora trovare un posto dove dormire in queste gelide notti invernali.

Roma, emergenza gelo: chiesa di San Calisto dormitorio per 30 clochard

Le prime vittime del freddo e del gelo di questi giorni sono – prima di tutto – loro, i clochard, ma la comunità di Sant’Egidio ha voluto andare incontro alle necessità di alcuni di loro, allestendo un vero e proprio dormitorio tra le navate e alcune stanze della chiesa di San Calisto a Roma, dove potranno trovare un letto trenta senza fissa dimora.

Un’iniziativa sicuramente lodevole, che dovrebbe essere presa d’esempio anche da altre associazioni e parrocchie, non solo di Roma, ma di tutte quelle città assediate dal gelo e dal freddo, là dove vivono persone che – non potendo avere una casa – sono costrette a dormire in mezzo ad una strada, alla mercé di temperature che raggiungono molti gradi sotto lo zero. Mettendo, così, di fatto, a repentaglio la loro stessa vita.

Nelle grandi città come Roma e Milano è, infatti, emergenza clochard. La presenza in queste città dei cosiddetti “invisibili”, ovvero di persone senza fissa dimora, ha raggiunto notevoli proporzioni: dati difficilmente gestibili in giorni come questi dove il gelo ed il freddo rendono impossibile a chiunque dormire all’aperto.

Ecco che, seppur nel loro piccolo, la comunità di Sant’Egidio ha aperto le porte della chiesa di San Calisto, allestendo una sorta di piccolo dormitorio con trenta lettini, ben distribuiti ed attrezzati con piumoni e coperte di lana, per dare ospitalità per la notte a chi vive solitamente per strada.

È la prima volta che, nella Capitale, una chiesa apra le porte a dei clochard per offrire un riparo, un posto caldo dove riposare e ricevere l’assistenza di cui si necessita. I responsabili del dormitorio assicurano che, in caso di nuove richieste, la comunità può essere in grado di accogliere nuove persone. Dunque, c’è solo da bussare alla loro porta.

Solo nella città di Roma, si contano circa tremila clochard: dunque, un numero impressionante di persone – nelle prossime gelide notti – dovrà dormire per strada e, proprio per questo, tutte le associazioni e le persone di buon cuore avranno ancora tanto da fare.

Continua a leggere su Fidelity News