Serif Seferovic, il ragazzo rom accusato di aver appiccato il rogo del camper parcheggiato a Centocelle e dove trovarono la morte tre sorelline, è stato rimesso in libertà dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torino, che ha convalidato il fermo del giovane pur disponendo la scarcerazione del nomade.
Una decisione destinata a far discutere, quella del Tribunale di Torino, che ha rimesso a piede libero il nomade accusato sia di aver dato fuoco a camper in sosta in un parcheggio di Centocelle – quartiere della periferia di Roma – dove morirono arse vive le tre sorelline rom, sia di aver scippato la ragazza cinese Zhang Yao che, nel vano tentativo di rincorrere i ladri, finì sotto un treno.
A far prendere ai giudici torinesi la decisione della scarcerazione del ventenne rom, è stato il fatto che non si erano raccolti sufficienti indizi di colpevolezza, in mancanza dei quali non si può certo ordinare la carcerazione preventiva in attesa di giudizio.
La recente decisione dei giudici togati va ad indebolire così il quadro accusatorio disegnato finora dagli inquirenti romani, secondo cui l’uomo ripreso dalle telecamere di video sorveglianza del centro commerciale di Centocelle, dove era parcheggiato il camper, nel momento in cui lancia la bottiglia incendiaria, sarebbe proprio il giovane ventenne Serif Seferovic.
Occorre – quindi – raccogliere nuovi indizi e nuove prove schiaccianti. Già da domani, si procederà all’esame irripetibile sulle tracce lasciate sulla bottiglia incendiaria. Mentre la difesa spera che siano ammesse anche le immagini di video sorveglianza di un benzinaio della zona, dove Serovic dice di avere passato la notte.