Ritrovate nel Mediterraneo 2 mila monete d’oro

Un gruppo di subacquei ha rinvenuto 2 mila monete d’oro nel mar Mediterraneo al largo di Cesarea nello stato di Israele. Queste monete sono rimaste in fondo al mare per circa mille anni

Ritrovate nel Mediterraneo 2 mila monete d’oro

È rimasta inespugnata per circa mille anni la cassaforte contenente 2 mila monete d’oro. Un gruppo di subacquei che faceva immersione nelle acque antistanti al famoso porto di Cesarea ha rinvenuto il ghiotto bottino. Si tratta del ritrovamento del maggior numero di monete mai avvenuto in Israele per questo la notizia ha subito fatto scalpore.

Dopo aver individuato il tesoro, nella prima settimana di febbraio, i subacquei hanno contattato la Sovrintendenza di archeologia marina israeliana che ha provveduto a recuperare le monete attraverso l’uso di un metal detector.

Le monete raggiungono un peso totale di circa 6 kg e, nonostante sono state occultate nei fondali marini per oltre mille anni, hanno conservato un ottimo stato, tanto da sorprendere gli studiosi che se ne stanno occupando. Secondo quanto affermato da Robert Kool, l’esperto di monete antiche della sovrintendenza, “le condizioni delle monete sono eccellenti nonostante siano state insabbiate per mille anni e l’ottima conservazione è dovuta al fatto che l’oro è un metallo nobile sul quale non ha impatto l’acqua o l’aria”.

Le monete riportano le incisioni di vari scorci del Califfato dei Fatimidi il grande impero che si estendeva tra Medio Oriente, Africa del Nord e Sicilia. I Fatmidi furono un popolo originario della Siria che regnò dal 909 al 1171 e fecero del Cairo la loro capitale. Le monete, coniate tra Egitto e Nord Africa, furono messe in circolazione durante il regno del Califfo al Hakim e di suo figlio al Zahir.

Già individuata la moneta più antica: un quarto di dinaro coniato intorno all’anno mille a Palermo. Mentre la moneta più recente è stata forgiata nel 1036. Secondo Jacob Sharvit, il responsabile della sovrintendenza, quelle monete “servivano a pagare gli stipendi dei soldati delle guarnigioni fatimidi di stanza a Cesarea”. Quello specchio di mare inoltre era attraversato da numerose navi mercantili che trasportavano le ricchezze derivanti dai loro affari nelle città costiere del Mediterraneo.

Saranno avviate altre ricerche perché si ritiene che ci possano essere ancora altri tesori sepolti sotto la sabbia, in quanto quel tratto di mare era oggetto delle rotte che venivano seguite dalle navi che trasportavano in Egitto il ricavato delle tasse riscosse a Israele.

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