Ritorna la proposta di intitolare una via di Milano a Bettino Craxi

A pochi giorni dall’anniversario della morte di Bettino Craxi, a Milano si discute sull’ipotesi di intitolare una via della città al politico simbolo degli ultimi anni del PSI. Come di consueto, trattasi di un dibattito dai toni molto accesi.

Ritorna la proposta di intitolare una via di Milano a Bettino Craxi

Con l’ultimo anniversario della morte di Bettino Craxi, la politica milanese è tornata ad interrogarsi se i tempi siano maturi per intitolare un luogo della città al politico socialista. Così, mentre a Hammamet il ministro degli esteri Alfano deponeva un mazzo di rose rosse sulla tomba del segretario del PSI morto 17 anni fa, a Milano si infiammava la polemica.

Anche il sindaco Sala si è espresso in merito, assumendo un ruolo super partes, ovvero offrendo la propria disponibilità ad intavolare un dibattito, senza però esprimere un proprio giudizio. Nonostante l’apertura, l’inquilino di Palazzo Marino ha però dei seri dubbi che la città possa essere pronta per un simile riconoscimento. A tal fine sarebbe opportuno tastare il polso dei milanesi.

Il Movimento 5 Stelle è entrato a gamba tesa nel dibattito, sostenendo che Craxi debba essere lasciato ad Hammamet, intitolando una via o una piazza ad un altro cittadino milanese ben più meritevole come Dario Fo. Sullo stesso blog di Beppe Grillo, l’iniziativa a favore di Bettino Craxi è vista come un insulto nei confronti dei milanesi.

Del resto sarebbe difficile intitolare una via ad un politico morto latitante in Tunisia, e con in più alle spalle due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al PSI. Senza poi dimenticare come il primo socialista a diventare presidente del Consiglio, morì mentre erano in corso altri quattro procedimenti penali contro la sua persona. Del resto anche nel 2009, allorchè il sindaco Letizia Moratti propose di dedicargli una via, l’iniziativa venne immediatamente criticata ed abbandonata.

A quanto pare, a 17 anni di distanza dalla morte di Bettino Craxi, è ancora vivo il risentimento verso il politico travolto dall’indagine di Mani Pulite e dalla fine di quella che fu la Prima Repubblica. Molti ricorderanno anche il fitto lancio di monetine indirizzate verso il politico socialista. Una contestazione che avvenne nel 1993, all’uscita dall’hotel Raphael di Roma, al grido “Bettino, vuoi anche queste?”. L’anno successivo, dopo aver vagliato l’ipotesi di chiedere asilo politico in Francia, riuscì a scappare in Tunisia. Ed è qui che come latitante condusse gli ultimi anni della sua vita.

Alla luce di tutti questi avvenimenti, il suo nome non può che dividere ancora oggi; di conseguenza anche il voto per dedicargli una strada o una piazza della metropoli milanese sarà necessariamente cassato.

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