Rimini: cavaliere bergamasco tortura e uccide il cane della fidanzata

Un cavaliere bergamasco di 33 anni ha ucciso la cagnolina Gina, che apparteneva all'amazzone Claudia Morandi. L'uomo si dichiara innocente, ma tutto è contro di lui

Rimini: cavaliere bergamasco tortura e uccide il cane della fidanzata

Una cagnolina di nome Gina è stato uccisa barbaramente ed è morta dopo una terribile agonia. Il colpevole di questa vicenda è un uomo di San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini che, dopo aver litigato con la fidanzata, se la prende con il suo cane e si vendica. Lo squallido episodio è accaduto all’amazzone Claudia Morandi, il cui fidanzato, un cavaliere bergamasco di 33 anni, ha pensato di punirla uccidendo la sua cagnolina. Prima del colpo finale il fidanzato ha colpito l’animale con un forcone, lo ha infilato in un sacco e in seguito le ha dato fuoco. La ragazza, ferita per ciò che il fidanzato ha fatto, ha sporto denuncia contro di lui, ma l’uomo ha negato ogni cosa.

Dalla ricostruzione delle indagini è emerso che la sera del litigio il fidanzato della Morandi aveva minacciato di uccidere la cagnolina Gina, ma poi d’un tratto era uscito e per diverse ore non si era fatto più vedere. Claudia si era addormentata e quando si era svegliata si era accorta che la cagnolina non era più nella stanza. Allora la ragazza, dopo averla cercata inutilmente, ha dato l’allarme, e poco dopo Gina viene ritrovata morente e in gravissime condizioni.

Immediatamente Claudia Moranti aveva sospettato del fidanzato e nella denuncia che aveva fatto ai carabinieri la ragazza aveva dichiarato di aver assistito a “episodi precisi riguardanti l’uso di sostanze stupefacenti a cui la ragazza ha assistito”.
L’avvocato della ragazza, Caterina Brambilla, ha intenzione di andare in fondo a questa storia e accertare le responsabilità del giovane. Contro il giovane è intervenuta la Fise, che ha richiesto l’appiedamento immediato del cavaliere in fase cautelare. Questo intervento porterà il giovane ad essere radiato dall’albo dei tesserati della Federazione.

Se veramente è stato il giovane ad uccidere la cagnolina ha compiuto un gesto barbaro e terrificante, insopportabile esecuzione nei confronti di un animale indifeso. La vicenda ha suscitato polemiche e orrore e la decisione della Fise è stata accolta come un intervento adeguato per chi commette scempi di questo genere.

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