Reggio Emilia: migranti protestano per i pasti serviti alla mensa

Accade a Reggio Emilia che un gruppo di migranti protestano in Questura perché i pasti loro serviti non sono adatti alle loro abitudini alimentari. Immediata la risposta del leader leghista Matteo Salvini

Reggio Emilia: migranti protestano per i pasti serviti alla mensa

La cucina italiana da sempre apprezzata in tutto il mondo, tanto da farne uno dei più significativi ed importanti simboli del Made in Italy, non sembra incontrare il gusto e l’apprezzamento di trenta migranti provenienti dal vicino continente africano e dal Pakistan.

Nella bella città romagnola di Reggio Emilia è accaduto che un gruppo di migranti, arrivati in Italia nei modi più disparati e disperati possibili e ospitati presso un centro di accoglienza, non abbia proprio gradito la cucina italiana propostagli. Da qui, la singolare iniziativa di protestare in Questura per chiedere che fossero preparati dei pasti più vicini alle loro tradizioni culinarie.

I responsabili del ristorante La Locomotiva, che collabora con la Dimora D’Abramo e serve i pasti ai migranti richiedenti asilo politico, si sono resi subito disponibili al cambiamento, fino al punto non solo di cambiare il menù introducendo piatti tipici della gastronomia asiatica e africana, ma anche di chiamare un cuoco che conoscesse bene l’argomento e potesse quindi preparare le pietanze richieste e soddisfare meglio il palato degli insoddisfatti migranti.

A detta di molti, sembra che la protesta soprannominata dei “maccheroni”, celi in realtà altre motivazioni, non chiaramente identificate. Ecco perché é stata aperta un’inchiesta interna da parte dell’Associazione Dimora D’Abramo, che cercarà di trovare la verità dietro a questi momenti di tensione.

Questo fatto ha comunque riaperto il dibattito circa l’accoglienza dei migranti, richiamando subito l’attenzione del leader leghista Matteo Salvini che ha definito incredibile le richieste dei migranti, che a suo dire, andrebbero solo espulsi.

Per il 14 maggio la Lega ha già organizzato una protesta davanti al Consorzio Romero, di cui fa parte ache la Dimora d’Abramo, per sollecitare adeguate indagini sui migranti ospitati affinché si accerti al più presto il loro status di non profughi, quindi se ne determini l’immediata espulsione.

Di parere completamento opposti sono invece esponenti del Partito Democratico, come ad esempio Mirko Tutino, che ha dichiarato massimo apprezzamento per la scelta del ristorante, definendola una lezione di civiltà per tutti.

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